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E dopo il petrolio…un po' di nucleare
Riceviamo da Fabrizia Arduini
Il 18 aprile a San Vito, gli abruzzesi sono stati GRANDI!!
Vi ringrazio veramente di cuore per la massiccia partecipazione nonostante il maltempo.
Qui potete avere foto e dati della manifestazione:
http://blog.libero.it/emergenzambiente/8714365.html
http://www.facebook.com/pages/Emergenza-Ambiente-Abruzzo/101625863213110?ref=ts
Ecco altri importanti appuntamenti per la salvaguardia della nostra terra:
Conferenza a Chieti sul nucleare
organizzata da Greenpeace RNA ASF
info mail: angy73sa@libero.it
http://www.facebook.com/group.php?gid=59166060839&ref=ts
Campagna nazionale LIBERA FIUMI
organizzata dal WWF
info mail: a.desanctis@wwf.it
http://www.wwf.it/client/render_oasi.aspx?content=0&root=5463
Ombrina Mare A, una sintesi del progetto.
Riceviamo e pubblichiamo.
Ombrina Mare A
Questo nome, preso in prestito da un pesce molto comune nei nostri mari, si riferisce ad un progetto di coltivazione e centro di primo trattamento di idrocarburi che rimarrà almeno 24 anni di fronte alla Costa dei Trabocchi, tra S.Vito e Punta Cavalluccio, presentato dalla Medoil Gas S.p.A..
Visibile, vista la vicinanza e la conformazione del nostro litorale, da tutte le riserve e luoghi più suggestivi della costa da Ortona a Vasto.
Un progetto che ha 2 piattaforme, una mobile tipo Galloway- come quella che stazionò nel 2008 tra Ortona e S.Vito – per la perforazione di 4/6 pozzi per 6/9 mesi di permanenza, e una fissa chiamata Ombrina Mare A (sintesi) che andrà a posizionarsi sul tripode del pozzo Ombrina Mare 2dir 2008.
A completare il mostruoso scenario, a 4Km in direzione NE da OM A, si posizionerà una nave serbatoio galleggiante per il primo trattamento idrocarburi denominata Floating Production Storage Offloading -FPSO– ossia Sistema Galleggiante di Produzione, Stoccaggio e Trasbordo – in pratica un Centro Oli galleggiante!- che immetterà in atmosfera più di una tonnellata al giorno di fumi derivanti dal primo trattamento di idrocarburi, contenenti: Sox (ossidi di zolfo), Nox (ossidi di azoto), CO (ossido di carbonio), H2S (idrogeno solforato), NMHC (idrocarburi non metanici ) – quest’ultimi l’OMS li ha classificati come cancerogeni, per cui non è possibile definire una soglia minima al di sotto della quale non si hanno effetti apprezzabili sulla salute.
Il danno per un mare già così malamente sfruttato e inquinato negli ultimi decenni, sarà fortissimo.
Turismo, pesca, agricoltura di qualità e tutta la filiera ad essi collegata sarà inevitabilmente colpita, lo scenario sarà per 24 anni con vista piattaforma e raffineria.
Noi, insieme ad altre associazioni facenti parte della Rete Emergenza Ambiente Abruzzo, capeggiati dalla risoluta Dott.ssa Mariarita D’Orsogna, abbiamo prodotto e invitato altri a produrre osservazioni al progetto che possano bloccare il procedimento di VIA in atto, come già fatto per le precedenti piattaforme (Elsa 2, Rospo Mare…). A questo proposito ringraziamo la provincia di Chieti per l’operosità e gli incontri di consultazione con le associazioni, tutti comuni che si stanno adoperando a produrre osservazioni e lettere di dissenso, non meno i comparti economici e sociali, le associazioni e i semplici cittadini.
A pochi giorni dallo scadere dei termini, siamo preoccupati invece del il silenzio della regione.
Invitiamo chiunque voglia sostenere questa massiccia opera di mobilitazione a farsi sentire inviando il proprio dissenso scritto e le osservazioni al progetto presso la:
– Direzione per la Salvaguardia Ambientale del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
Attenzione: Ombrina Mare – concessione d 30 BC MD – Mediterranean Oil and Gas
Via Cristoforo Colombo, 44 – 00147 Roma
– Direzione Generale della Pesca Marittima e dell’Acquacoltura del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali
Attenzione: Ombrina Mare – concessione d 30 BC MD – Mediterranean Oil and Gas
Via dell’Arte, 16 -00144 Roma
se avete la posta certificata potete spedire a :
– dgsalvaguardia.ambientale@pec.minambiente.it
– urp@pec.politicheagricole.gov.it
Associazione WWF- Zona Frentana e Costa Teatina
Presidente Ines Palena,
Gruppo Petrolio Fabrizia Arduini
Si abbandoni il progetto della cava di estrazione di sedimenti a Punta Penna. Mancano i presupposti politici e tecnici.
Riceviamo da Arci Vasto
Si abbandoni il progetto della cava di estrazione di sedimenti a Punta Penna. Mancano i presupposti politici e tecnici.
Nei giorni scorsi, le associazioni WWF Zona Frentana e Costa Teatina, Arci Prov. di Chieti, CAI Vasto e Amici di Punta Aderci, sono venute a conoscenza della disponibilità, da parte del Responsabile del Procedimento dell’Ufficio competente della Regione Abruzzo Ing. Raggi, alla rivisitazione tecnica del progetto di una cava marina di estrazione di sedimenti nel litorale antistante Punta Penna.
Ferme restando le motivazioni che ci spingono ad esprimere la nostra totale contrarietà al progetto, apprendiamo dall’Ing. Raggi che la sabbia estratta nel litorale vastese è esclusivamente funzionale al ripascimento del litorale di Casalbordino.
“E’ bene precisare – affermano i rappresentanti delle associazioni – che la spiaggia di Casalbordino, in pochissimi anni, è stata già interessata da almeno 5 interventi di ripascimento, i cui risultati sono stati inutili e dannosi per il litorale stesso. Considerando che l’erosione costiera è stata inferiore laddove si è conservata maggiormente la fascia dunale (a nord), si ritiene che gli interventi debbano andare nella direzione di in un consolidamento delle dune presenti, che rappresentano l’unica vera protezione della spiaggia all’azione erosiva di vento e correnti, piuttosto che di un ulteriore ripascimento di sabbia che verrebbe portata via dalle mareggiate.
A sostegno di ciò, nella conferenza dei servizi del 18 novembre, il Sindaco di Casalbordino Remo Bello, ha affermato che “il precedente ripascimento ha fatto danni e ha rovinato la qualità della sabbia” aggiungendo che “tutto ciò che è nella sua facoltà di Sindaco per bloccare l’opera verrà fatto”. Una netta contrarietà che si aggiunge a quella espressa nella medesima sede dal rappresentante del Comune di Vasto.
“A questo punto – concludono i responsabili dei sodalizi ambientalisti – non vi sono le condizioni tecniche, scientifiche e politiche per proseguire oltre. Il progetto venga, quindi, definitivamente abbandonato”
WWF Zona Frentana e Costa Teatina
ARCI Provincia di Chieti
Ass. Amici di Punta Aderci
CAI Vasto
Discariche abusive, il WWF invia un dossier al Sindaco
Dalle Guardie WWF riceviamo e pubblichiamo:
VASTO – La presenza di aree degradate da rifiuti abbandonati non è una novità per le periferie della cittadina vastese che è costretta ad affrontare un altro grave problema causato dal ritrovamento di rifiuti persino nei luoghi precedentemente bonificati. Più volte è stata segnalata, da diverse associazioni, l’elevata concentrazione di rifiuti, in località Zimarino, abbandonati illegalmente e disseminati lungo tutto il tratto della strada di accesso al Consorzio per la Divulgazione e la Sperimentazione delle Tecniche Irrigue (COTIR).
Le Guardie del WWF hanno inviato, nei giorni scorsi, un dossier al Sindaco Lapenna nel quale si segnalano, nel dettaglio, tipologia e natura dei rifiuti (spesso anche pericolosi come lastre di eternit contenenti amianto, materiale canceroso) e ne viene richiesta la rimozione immediata sopratutto per motivi di incolumità pubblica.
Dichiara Claudio Allegrino coordinatore delle Guardie Giurate del WWF:” il problema dell’ abbandono dei rifiuti e della realizzazione di grande e piccole discariche abusive non è purtroppo un problema della sola città di Vasto.
All’amministrazione comunale vastese va dato atto dell’impegno dimostrato con la realizzazione del grande progetto cittadino sulla raccolta differenziata che, tra gli obiettivi, ha anche quello di educare il cittadino a conferire i rifiuti soltanto nelle aree autorizzate.
Le spese per la rimozione dei rifiuti sono esorbitanti e vanno tutte a carico della collettività nel caso in cui gli autori degli abbandoni rimangono, come quasi sempre accade, sconosciuti”.
Preso atto che sugli aspetti educativi e preventivi è già stata avviata una campagna formativa, le Guardie WWF chiedono all’ amministrazione comunale di Vasto un serio e concreto intervento repressivo. La città di Vasto deve formare e rendere operativa un’ unità del Corpo di Polizia Municipale che si occupi in maniera specifica della repressione in materia di abbandono dei rifiuti.
La modalità più efficace per fermare il fenomeno delle discariche abusive è quello della sanzione. Il cittadino scorretto è infatti abituato a commettere illeciti perché nessuno lo ha mai sorpreso ad abbandonare immondizie, anche pericolose.
Il proliferare delle discariche abusive può inoltre essere un motivo valido per sperimentare supporti tecnologici quali telecamere e video-sorveglianza, tecniche sicuramente meno onerose rispetto alla rimozione e smaltimento dei rifiuti abbandonati.
Nel caso specifico di Zimarino, il WWF chiede di impedire concretamente l’accesso alla strada in oggetto, provvedendo in tempi concreti alla chiusura definitiva della stessa ai mezzi motorizzati non autorizzati. L’apposizione di divieti di accesso alla strada del Cotir di contrada Zimarino, installati di recente, non impedisce infatti ai trasgressori di abbandonare rifiuti.
Proiezione de 'Mare Nostrum'
Ci segnalano quest’incontro.
Giovedì 12 marzo 2009 ore 18.00
Presso la sede ARCI
Corso Plebiscito 77 Vasto (di fronte Teatro Rossetti)Proiezione video ‘Mare Nostrum’ (da REPORT-TG3)
Interventi:
Dott. V. RONZITTI (ARTA)
Dott.ssa A. SURIANI (Assessore Comunale)
CAPITANERIA DI PORTO, ARCI, WWF, Riserva Punta Aderci, Piccola PescaTutti sono invitati a partecipare.
Incontro pubblico "Petrolio e Turismo: convivenza impossibile"
Enrico Gagliano (associazione IMPRONTE) ci segnala:
Sabato 31 gennaio ‘09 ore 16,30
Incontro pubblico
PETROLIO E TURISMO: CONVIVENZA IMPOSSIBILE
Sala del Loggiato Piazza Belvedere
GiulianovaSaluti:
Gabriella Cassiani, C.E.A. TorresiProiezione del video:
“Viaggio nei Paesi dell’ormai”
di Antonello Tiracchia, realizzato da Nuovo Senso CivicoInterventi:
Dante Caserta, WWF Abruzzo
Claudio Censoni, Comitato Abruzzese Difesa Beni Comuni
Nino di Bucchianico, Comitato Natura Verde
Enrico Gagliano, Associazione Impronte
Alessandro Lanci, Nuovo Senso Civico
Nuova energia per uscire dal Petrolio
Segnaliamo l’appuntamento di stasera ad Ortona alle 17,30 presso la sala EDEN (vicino Teatro Vittoria).
Organizzano: WWF, LEGAMBIENTE, ABRUZZO IN MOVIMENTO, COLONNE D’ERCOLE.
Il punto della situazione con la dott.ssa Lisa Celeste
Interverranno:
Maria Rita D’Orsogna – CSUN Los Angeles
Dante Caserta – presidente WWF Abruzzo
Angelo Di Matteo – presidente Legambiente Abruzzo
L’articolo del Messaggero di oggi:
Lettera all’ENI: investite sull’innovazione tecnologica
Proposta degli ambientalisti per “uscire dal petrolio”. Convegno alla sala Eden
ORTONA – Una cartolina da inviare ai vertici Eni per chiedere alla multinazionale di investire in Regione sull’innovazione tecnologica: è l’iniziativa proposta da “EmergenzAmbienteAbruzzo”, la rete di associazioni ambientaliste, che presenterà il progetto in un convegno sul tema “Nuova energia per uscire dal petrolio” che si terrà nel pomeriggio di oggi, alle 17.30, presso la Sala Eden. Al dibattito, organizzato da Wwf, Legambiente, Abruzzo in Movimento e Colonne D’Ercole, prenderanno parte Maria Rita D’Orsogna del Csun di Los Angeles, l’avvocato Lisa Celeste, il presidente del Wwf Dante Caserta e quello di Legambiente Angelo Di Matteo.
«La conferenza – spiegano gli organizzatori – servirà a fare il punto della situazione. Rimarcheremo i rischi e i pericoli che comporterebbe la deriva verso gli idrocarburi sia in mare che in terra. Pochi anni di introspezione, ricerca e coltivazione che ci lascerebbero costi socio-economici e ambientali pesantissimi.
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Comunicato stampa comitato spontaneo San Salvo
Il 23 dicembre scorso presso il Centro Culturale ‘Aldo Moro’ di San Salvo si è svolto un dibattito dal titolo ‘Dalla protesta ambientalista allo sviluppo sostenibile‘.
L’incontro, organizzato dal comitato spontaneo di cittadini sorto ormai due anni fa, è stato animato da importanti esponenti dell’associazionismo locale.
Stefano Taglioli, attivista del WWF e membro della cooperativa Cogecstre che gestisce, tra le altre, la Riserva Naturale Regionale di Punta Aderci, ha illustrato brevemente le lotte e la storia dell’ambientalismo vastese e delle città vicine. Michele Celenza, presidentedell’associazione civica Porta Nuova Vasto, ha posto importanti interrogativi sulla legislazione vigente e sulla sua attuazione, soprattutto relativamente la qualità dell’aria e l’inquinamento delle emissioni industriali.Da segnalare la presenza di Vittorio Ronzitti, direttore degli uffici dell’ARTA di San Salvo, che si è detto disponibile ad un confronto ampio e approfondito con la cittadinanza e l’amministrazione sulla tutela dell’ambiente e della salute nel territorio.
Ci rammarica l’assenza del sindaco Gabriele Marchese, così come di un suo qualsivoglia rappresentante, impegnato in altri appuntamenti istituzionali.
La coincidenza ha impedito che avvenisse un confronto tra le istanze del comitato spontaneo di cittadini e l’amministrazione su tematiche che stanno a cuore a molti. Gli Anni Novanta sono stati segnati a San Salvo dalla famosa ‘nube tossica’. Durante il dibattito sono stati posti vari interrogativi, oltre dieci anni dopo. Qual è la situazione attuale? E’ stato, e viene, fatto quanto possibile per evitare futuri episodi simili? Sono state, e vengono, rispettate tutte le prescrizioni di legge? Purtroppo in questa occasione non è stato possibile, per coincidenze varie, dibatterne con il primo interlocutore della cittadinanza a livello locale, cioè il sindaco. Ma non dubitiamo che possano presto esserci altre occasioni per tornare sull’argomento, sperando nella gradita e sensibile presenza del
primo cittadino.San Salvo, 29 dicembre 2008
Il comitato spontaneo cittadino
Per contatti, Renzo Di Biase
renzodibiase@tiscali.it – 3337520674