Posts Tagged ‘petrolio’
E dopo il petrolio…un po' di nucleare
Riceviamo da Fabrizia Arduini
Il 18 aprile a San Vito, gli abruzzesi sono stati GRANDI!!
Vi ringrazio veramente di cuore per la massiccia partecipazione nonostante il maltempo.
Qui potete avere foto e dati della manifestazione:
http://blog.libero.it/emergenzambiente/8714365.html
http://www.facebook.com/pages/Emergenza-Ambiente-Abruzzo/101625863213110?ref=ts
Ecco altri importanti appuntamenti per la salvaguardia della nostra terra:
Conferenza a Chieti sul nucleare
organizzata da Greenpeace RNA ASF
info mail: angy73sa@libero.it
http://www.facebook.com/group.php?gid=59166060839&ref=ts
Campagna nazionale LIBERA FIUMI
organizzata dal WWF
info mail: a.desanctis@wwf.it
http://www.wwf.it/client/render_oasi.aspx?content=0&root=5463
Forti preoccupazioni sul processo di petrolizzazione della regione
Riceviamo e pubblichiamo.
Forti preoccupazioni sul processo di petrolizzazione della regione.
La politica locale reagisca compatta
Leggo dai diversi mezzi di comunicazione sull’avanzamento del processo di petrolizzazione dell’Abruzzo. La notizia riporta fonti della capitaneria di porto: “indagini geofisiche marine per il progetto di perforazione di un pozzo esplorativo per la ricerca di idrocarburi in mare per mezzo di una piattaforma con gambe (jack up) sul sito ELSA 2,di fronte la nota riserva regionale Ripari di Giobbe, per conto della VEGA OIL S.p.A. ” (Ord. 08/2010 della Capitaneria di Porto di Ortona)
Voglio unirmi alle voci di tutte le associazione ed i cittadini che hanno già espresso pubblicamente il loro sconcerto. E’ un fatto grave tanto più perchè non c’è una valutazione di impatto ambientale. Non dico nulla di nuovo, lo so, ma quello che mi interessa è mettere in risalto il silenzio di tutte le forze politiche presenti sul territorio. Non c’è più tempo per parlare, adesso ci vogliono i fatti, gli atti legali, la presenza dei sindaci nelle manifetazione. Adesso la politica locale deve mostrarsi compatta.
Gli effetti di questa scelta saranno devastanti per tutto il litorale e creeranno un logorante ed inesorabile effetto domino su tutte le attività produttive. Petrolio –> danni ambiente –> danni salute –> NO TURISMO —> NO ALBERGHI –> NO VINO –> NO PESCA –> NO VENDITE IMMOBILIARI ecc. ecc. ecc. I tumori e le affezioni delle vie respiratorie aumenteranno drasticamente.
Perderemo tutte le risorse economiche che stanno reggendo alla crisi quali prodotti enogastronomici, agricoltura, pesca, turismo, artigianato….
Se qualcuno etichetta queste righe come lo sproloquio di uno dei tanti ambientalisti sbaglia. Il problema è serio e merita un forte impegno da parte di tutti.
Mi rivolgo al sindaco Lapenna e alla sua giunta come anche all’opposizione, ai suoi leader: Tagliente e gli eventuali futuri candidati sindaco Desiati e Sonnino. Scusate se ho osato fare dei nomi di persone ma il tentativo è quello di cercare e trovare dei referenti politici per questo problema riguardante tutto il territorio ed anche e sopratutto il Vastese.
La proposta è quella di costituire una sorta di commissione bipartisan che parta da Vasto e coinvolga tutti i comuni e gli enti abruzzesi che insistono sulla costa per cominciare ad attuare sin da domani delle azioni politiche contro tutti coloro che cercano di speculare sulla nostra Terra.
Singole azioni sono lodevoli ma non bastano, c’è bisogno di coordianamento tra enti, cittadini ed associazioni
Ortona non è lontana ed esimersi dall’agire oggi, vuole dire rendersi partecipi del disastro. .
Sperando nella reazione di TUTTI
Alessandro Gentile
Avanzano
Riceviamo e pubblichiamo.
Avanzano
In data 03/03/2010 sono cominciate, nel mare di Ortona, le “indagini geofisiche marine per il progetto di perforazione di un pozzo esplorativo per la ricerca di idrocarburi in mare per mezzo di una piattaforma con gambe (jack up) sul sito ELSA 2,di fronte la nota riserva regionale Ripari di Giobbe, per conto della VEGA OIL S.p.A. ” (Ord. 08/2010 della Capitaneria di Porto di Ortona). In altre parole stanno studiando i fondali per l’istallazione di una piattaforma petrolifera con le sue tubazioni sottomarine, prima di sapere l’esito della Valutazione di Impatto Ambientale della stessa.
Esegue le ricerche la nave OGS Explora di proprietà dell´Ist. Naz. di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale; un ente pubblico che in mancanza di sufficienti contributi statali, invece di fare ricerca, deve accettare commesse da terzi. La rotta della nave può essere seguita sul sito: http://webcc.ogs.trieste.it/explora/
La nave, dopo aver incrociato sulle coordinate del pozzo Elsa 2, si è ora spostata (ben oltre il chilometro quadrato di cui si parla nell’ordinanza).
Visto che la procedura di valutazione dello Studio di Impatto Ambientale da parte del Ministero dell’Ambiente è ancora in corso e visto che, se il permesso di estrazione non fosse concesso, queste indagini sarebbero una spesa inutile, ci domandiamo il perché del comportamento della società petrolifera. Le possibilità, a nostro parere, sono solo tre: o la ditta non si preoccupa dei suoi azionisti, o ha già ricevuto assicurazioni in merito, o le indagini potranno essere usate anche per altri progetti (ad esempio un rigassificatore).
Senza alcun dubbio, l’andirivieni dell’Explora mostra che il progetto di trasformazione dell’Abruzzo in regione mineraria avanza, ignorando le volontà espresse dai cittadini e da moltissime Amministrazioni e nonostante le affermazioni rassicuranti del governatore Chiodi.
Dobbiamo quindi fare ancora la stessa domanda: quali sono le intenzioni della Regione per opporsi efficacemente e prima che sia troppo tardi a questa radicale trasformazione del suo territorio?
Emergenza Ambiente Abruzzo -rete di associazioni-
info:
– Maria Rita D’Orsogna
Docente della CSUN Los Angeles
mobil 001 310 570 5591
– Dante Caserta
Consigliere Nazionale WWF
mobil 335 8155085
– Angelo Di Matteo
Presidente Legambiente Abruzzo
mobil 347 8489363
– Claudio Censoni
Presidente Comitato Abruzzese per la Difesa dei Beni Comuni
mobil 349 1000165
Il Tar di Lecce boccia le attività petrolifere offshore
Segnalato da Arci Vasto via Emergenzambiente Abruzzo
Ricerche petrolio in Mar Adriatico, Tar Lecce accoglie ricorso
Brindisi – (Adnkronos 25/02/2010) – Con una ordinanza datata ieri, il Tar di Lecce ha accolto la richiesta di sospensione presentata dal Comune di Ostuni, con l’intervento ‘ad adiuvandum’ del Comune di Fasano e della Regione Puglia, del provvedimento con il quale il Ministero dell’Ambiente si e’ pronunciato positivamente sulla compatibilita’ ambientale dei lavori preliminari all’attivita’ di estrazione di idrocarburi in favore della societa’ ‘Northern Petroleum Ltd’ nel mar Adriatico. Lo rende noto l’assessore regionale alle Opere Pubbliche Fabiano Amati.
Nella sua motivazione il Tar di Lecce ha affermato che ”il ricorso principale e gli atti di intervento ad adiuvandum appaiono sorretti da ragioni meritevoli di apprezzamento e tutela in sede cautelare”, rilevando anche che ”il procedimento di compatibilita’ ambientale e’ culminato nella adozione di provvedimenti ministeriali che sembrano avere disatteso alcuni considerevoli profili di criticita”’.
Tra questi il Tar Lecce cita l”’omesso perfezionamento della procedura di composizione della commissione tecnica di verifica di impatto ambientale merce’ convocazione del rappresentante designato dalla Regione Puglia, con conseguente mancata valutazione di interessi ascrivibili all’ente territoriale”; ”l’omessa considerazione del carattere inquinante della tecnica di prospezione geofisica denominata ‘Air gun’, soprattutto in rapporto alla mancata considerazione di una alternativa tecnicamente praticabile allo stato delle conoscenze di settore e delle caratteristiche di sensibilita’ dell’area ove si svolge l’attivita’ in questione”; la ”non adeguata considerazione degli effetti pregiudizievoli derivanti dall’utilizzo della suddetta metodica di prospezione geofisica per la salvaguardia di alcune specie marine, in particolare, Misticeti e Odontoceti; e infine l’ordinanza parla di ”omessa valutazione dei pregiudizi che l’attivita’ di ricerca petrolifera in argomento puo’ produrre a carico delle attivita’ produttive attraverso le quali si manifesta la vocazione del territorio costiero (attivita’ di esercizio della pesca, del turismo, della balneazione ecc.)”.
Petrolio, un serio problema.
Riceviamo e pubblichiamo.
Egregio Direttore,
Le invio questa lettera indirizzata a tutti coloro che fino ad oggi hanno ritenuto di poter classificare i problemi ambientali come obbligati compromessi da stipulare con lo sviluppo.
Queste persone si sbagliano. L’Abruzzo ha bisogno di lungimiranza ed il petrolio è una risorsa esauribile che non solo non produrrà benessere nell’immediato ma genererà enormi problemi nel lungo termine.
Mi piacerebbe parlare dei rischi sanitari collegati alle estrazioni petrolifere e alle attività di raffinazione ad essa collegata ma, in tutta onestà, non credo che questo possa interessare governi regionali e nazionali.
Sono stati tanti i professionisti ed i cittadini che, (studi alla mano), hanno denunciato pubblicamente come le estrazioni petrolifere genereranno acido soflidrico e quindi aumento del cancro del colon e di aborti spontanei.
Tuttavia, nonostante le diverse osservazioni, nessun referente politico è riuscito, ad oggi, a scongiurare definitivamente il pericolo petrolio. Per tale motivo, nell’intento di spingere all’azione i nostri rappresentanti regionali e nazionali, cercherò di porre il problema nel modo più distaccato e cinico possibile.
Studi olandesi evidenziano come le città che ospitano attività petrolifere hanno una spesa sanitaria di 5 volte più alta delle città non petrolifere.
I cittadini della costa teatina sono 104.638 esclusa la città di Lanciano (36.569 abitanti)che comunque risentirà pesantemente dell’inquinamento atmosferico. Tra le patologie procurate dall’inquinamento di aria e acque marine ci saranno anche le malattie respiratorie croniche. Queste abitualmente colpiscono soprattutto anziani e bambini, determinando un cospicuo aumento dei tassi di ospedalizzazione.
In quest’ottica l’affare petrolio non solo è deleterio per la nostra regione ma per tutto il sistema sanitario nazionale.
Terminando, faccio notare come già da tempo alcune imprese petrolifere cercano su Chieti un figura professionale per Well Testing, Workover & Completions Specialist. Riporto di seguito le parole di parte dell’annuncio: “Invia il CV Il ruolo riporta al Responsabile di Area Pozzo e si interfaccia principalmente con l’area Giacimenti. Inoltre intrattiene rapporti con i diversi referenti aziendali, “clienti” dei progetti, quali: Esplorazione, Operazioni Italia e Branch estero.”
Di seguito anche il link del validissimo motore di ricerca lavoro experteer:
http://www.experteer.it/account/signup_now/job/483717
Insomma, guadagneremo un posto di lavoro e ne perderemo a centinai, tutto in cambio di malattie.
A questo punto mi chiedo:
– Perchè le multinazionali del petrolio cercano già da tempo un manager per attività di trivellamento proprio su Chieti?
– Perchè il presidente Chiodi si ostina a negare il problema?
– Perchè la Regione non preme sul governo nazionale?
Aspettando risposte.
Saluti,
Alessandro Gentile
Ombrina Mare A, una sintesi del progetto.
Riceviamo e pubblichiamo.
Ombrina Mare A
Questo nome, preso in prestito da un pesce molto comune nei nostri mari, si riferisce ad un progetto di coltivazione e centro di primo trattamento di idrocarburi che rimarrà almeno 24 anni di fronte alla Costa dei Trabocchi, tra S.Vito e Punta Cavalluccio, presentato dalla Medoil Gas S.p.A..
Visibile, vista la vicinanza e la conformazione del nostro litorale, da tutte le riserve e luoghi più suggestivi della costa da Ortona a Vasto.
Un progetto che ha 2 piattaforme, una mobile tipo Galloway- come quella che stazionò nel 2008 tra Ortona e S.Vito – per la perforazione di 4/6 pozzi per 6/9 mesi di permanenza, e una fissa chiamata Ombrina Mare A (sintesi) che andrà a posizionarsi sul tripode del pozzo Ombrina Mare 2dir 2008.
A completare il mostruoso scenario, a 4Km in direzione NE da OM A, si posizionerà una nave serbatoio galleggiante per il primo trattamento idrocarburi denominata Floating Production Storage Offloading -FPSO– ossia Sistema Galleggiante di Produzione, Stoccaggio e Trasbordo – in pratica un Centro Oli galleggiante!- che immetterà in atmosfera più di una tonnellata al giorno di fumi derivanti dal primo trattamento di idrocarburi, contenenti: Sox (ossidi di zolfo), Nox (ossidi di azoto), CO (ossido di carbonio), H2S (idrogeno solforato), NMHC (idrocarburi non metanici ) – quest’ultimi l’OMS li ha classificati come cancerogeni, per cui non è possibile definire una soglia minima al di sotto della quale non si hanno effetti apprezzabili sulla salute.
Il danno per un mare già così malamente sfruttato e inquinato negli ultimi decenni, sarà fortissimo.
Turismo, pesca, agricoltura di qualità e tutta la filiera ad essi collegata sarà inevitabilmente colpita, lo scenario sarà per 24 anni con vista piattaforma e raffineria.
Noi, insieme ad altre associazioni facenti parte della Rete Emergenza Ambiente Abruzzo, capeggiati dalla risoluta Dott.ssa Mariarita D’Orsogna, abbiamo prodotto e invitato altri a produrre osservazioni al progetto che possano bloccare il procedimento di VIA in atto, come già fatto per le precedenti piattaforme (Elsa 2, Rospo Mare…). A questo proposito ringraziamo la provincia di Chieti per l’operosità e gli incontri di consultazione con le associazioni, tutti comuni che si stanno adoperando a produrre osservazioni e lettere di dissenso, non meno i comparti economici e sociali, le associazioni e i semplici cittadini.
A pochi giorni dallo scadere dei termini, siamo preoccupati invece del il silenzio della regione.
Invitiamo chiunque voglia sostenere questa massiccia opera di mobilitazione a farsi sentire inviando il proprio dissenso scritto e le osservazioni al progetto presso la:
– Direzione per la Salvaguardia Ambientale del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
Attenzione: Ombrina Mare – concessione d 30 BC MD – Mediterranean Oil and Gas
Via Cristoforo Colombo, 44 – 00147 Roma
– Direzione Generale della Pesca Marittima e dell’Acquacoltura del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali
Attenzione: Ombrina Mare – concessione d 30 BC MD – Mediterranean Oil and Gas
Via dell’Arte, 16 -00144 Roma
se avete la posta certificata potete spedire a :
– dgsalvaguardia.ambientale@pec.minambiente.it
– urp@pec.politicheagricole.gov.it
Associazione WWF- Zona Frentana e Costa Teatina
Presidente Ines Palena,
Gruppo Petrolio Fabrizia Arduini
Botta e risposta con Gianni Chiodi
Riceviamo da Nuovo Senso Civico
Il presidente della Regione Gianni Chiodi, seppure stressato ci ha risposto; ci auguriamo sia il primo passo per un incontro e un’auspicata intervista chiarificatrice per lui, per noi e soprattutto per gli abruzzesi.
PRESIDENTE, MA DA CHE PARTE STA?
Gentilissimo Presidente,
ancora una volta trincerato nelle sue posizioni, forse perché stressato, rifiuta il dialogo senza avere identificato bene i suoi interlocutori.
Le sue parole purtroppo dimostrano che lei o non è bene informato sull’argomento “Abruzzo-Petrolio” oppure che la strategia di comunicazione della sua Giunta, come sembra confermata dalla Legge Perizoma, ha lo scopo di annacquare il problema nel tempo, confermando così quanto scrisse la Petroceltic ai suoi azionisti, nel 2007, mentre si accingeva ad acquisire diritti di prospezione sul mare abruzzese per 2500 Kmq!…TERMINI FISCALI FAVOREVOLI, BASSE SPESE D’INGRESSO NEL TERRITORIO, BASSI RISCHI POLITICI, INFRASTRUTTURA BEN SVILUPPATA, ALTI PREZZI DELLA BENZINA, COMPETIZIONE LIMITATA.
COSTI PER LICENZE INSIGNIFICANTI, PROGRAMMI DI LAVORO A DISCREZIONE [DELL’ESTRATTORE], REGIME MOLTO SEMPLICE, RENIDMENTI ALTI PER PETROLIO E GAS…
Con la mai abbandonata speranza di un incontro e di una intervista video che chiarisca una volta per tutti a noi abruzzesi la situazione reale la salutiamo cordialmente, pronti a ricrederci una volta realmente convinti dai fatti.
http://nuovosensocivico.blogspot.com/2010/01/presidente-ma-da-che-parte-sta.html
Vite sospese
Riceviamo da Nuovo Senso Civico:
Abbiamo risposto con una lettera aperta, che gradiremmo fosse diffusa, agli auguri di fine anno del presidente Gianni Chiodi, ritenendoci chiamati in causa da una citazione del suo discorso riferita all’attività di divulgazione civica attuata dal nostro blog.
Gentilissimo Presidente Gianni Chiodi,
innanzitutto la ringrazio anche se con un certo ritardo per gli auguri che lei, nel suo discorso di fine anno, ha fatto a tutti gli abruzzesi ed invito i nostri lettori che volessero ascoltarlo di andare su: http://www.abruzzolive.tv/politica.htmlPersonalmente dopo avere ascoltato più volte e con molta attenzione il suo algido discorso ho avuto la sensazione che le vite di noi poveri cittadini abruzzesi, di fatto relegati al ruolo di sudditi, siano sospese come quelle dei due libanesi nella fotografia, sopravvissuti a se stessi dopo decenni di guerra.
Beirut “Vite Sospese”- Fotografia di Riccardo Rinetti. Per gentile concessione dell’AutoreQui in Abruzzo negli ultimi quaranta anni non abbiamo avuto la guerra ma abbiamo anche noi un territorio devastato dalla mala politica mentre le coscienze di molti cittadini sono annichilite dal clientelismo e dal servilismo al potere, come quelle dei libanesi dal fragore delle bombe e dalle stragi.
Nel suo discorso lei parla dell’Abruzzo che vorrebbe e per il quale lei e la sua Giunta si sta impegnando: ossia un Abruzzo forte con un ruolo preciso e identificabile.
Ma non spiega come praticamente si esprimerà questo ruolo.Noi temiamo che lei quando usa i termini preciso e identificabile si riferisca alla costruzione di inceneritori e discariche per legalizzare lo smaltimento in Abruzzo di rifiuti pericolosi provenienti da tutta l’Europa (come in realtà già criminalmente avviene) e alle attività di piccole e sconosciute compagnie petrolifere che hanno trovato in Abruzzo il territorio adatto per le loro scorrerie, come cita, in una ormai tristemente famosa relazione agli azionisti, l’irlandese Petroceltic.
Lei fa giustamente riferimento al terremoto de l’Aquila e dell’immagine positiva che l’Italia è riuscita a conquistarsi per l’efficienza con cui ha gestito e gestisce questo dramma.
E’ vero, anche io ho potuto constatare questo e l’ho documentato più volte con un pizzico di orgoglio, anche quel giorno a Villa Sant’Angelo in cui lo speaker della camera degli Stati Uniti Nancy Pelosi, accompagnata dal Presidente della Camera Gianfranco Fini, disse di essere fiera di avere in Abruzzo le sue radici; quel giorno a Villa Sant’Angelo c’era anche lei, ma tra il pubblico!Lei sa benissimo che il terremoto è per la sua Giunta una grande opportunità per adombrare le manovre che mirano a spartire il potere politico derivante dalla ricostruzione secondo schemi ormai tristemente consolidati, esattamente come avviene ormai da decenni per la sanità.
Io credo che in questa ottica vada interpretato il fatto che lei si sia fatto accompagnare in alcune delle sue rare uscite pubbliche dall’ex ministro Remo Gaspari; un vecchio politico abruzzese capace ed abile mi dicono, ma anche un vero maestro di un modo di fare politica desueto e censurabile, che forse era accettabile solo per la povertà e l’ignoranza dell’epoca in cui ha operato ma che sicuramente non è più accettabile al giorno d’oggi.
Forse è per questo motivo, o per altri che ignoro, che quando mostro agli abruzzesi il video girato a Cupello in cui l’ex ministro Gaspari, accompagnato e presentato da lei, dice che per crescere l’Abruzzo deve farla finita con le raccomandazioni ed il clientelismo e deve chiudere gli ospedali inutili gli spettatori scoppiano in una fragorosa risata.Poi lei dice, cito le sue testuali parole:
Non è vero che la classe politica abruzzese sia dedita a curare gli interessi personali più di quelli della comunità che amministra come purtroppo si legge sempre più spesso nei blog e si sente nei bar.
Questo passo mi ha gratificato perché vuol dire che lei, o chi per lei, dedica un po del suo tempo a leggere sulla rete quello che dei semplici cittadini – di tutte le estrazioni politiche – dicono e pensano sulla gestione abruzzese della cosa pubblica.
Si capisce anche che l’accenno al bar ha un mal celato significato offensivo, probabilmente lei è un frequentatore di bar e sa cosa significa.Infatti se ben ricordo l’ultima volta che l’ho vista di persona era l’estate scorsa e lei era in un bar di Giulianova, molto stizzito perché noi di Nuovo Senso Civico insieme al Comitato Difesa Beni Comuni, dall’altra parte della piazza facevamo quello che avrebbe dovuto e dovrebbe fare la sua Giunta: informare i cittadini sui pericoli insiti nel degrado ambientale, sanitario ed economico a cui vanno incontro i territori antropizzati quando, per mala gestione politica, vengono svenduti sottobanco alle industrie petrolchimiche.
Lei in quell’occasione non ha avuto il coraggio di intervenire e dire la sua, si è limitato a dire a coloro che le facevano capannello che l’avevamo stufata e che dovevamo farla finita.
Io quel giorno, al bar di Giulianova, ero tra coloro che facevano capannello intorno a lei.
Mi ero infatti avvicinato con il proposito di presentarmi e invitarla a prendere la parola – perché tutti noi di NSC abbiamo un altissimo concetto della Istituzione che lei rappresenta – ma quando ho visto sul suo volto quell’espressione di stizza e acredine ho capito che il mio invito sarebbe stato preso come una provocazione.I fatti mi hanno dimostrato che feci bene, perché per lei non sembra concepibile un momento di confronto con la gente comune, come purtroppo confermano i fatti che in questi giorni stanno coinvolgendo la sua Giunta e che purtroppo dimostrano che quello che scrivono sempre più spesso i blog sia meno del vero.
Infatti lei rappresenta un modo di fare politica così lontano dalla gente che anche i cittadini più attenti e colti hanno difficoltà a capire come si stia operando in questo momento per spartirsi il grande potere che si cela dietro la Sanità.Gentilissimo Presidente non si passa alla storia attraverso algidi proclami e con il sostegno a DdL e Leggi risibili che mostrano chiaramente da che parte batte il suo interesse di amministratore pubblico, come per esempio la ormai famosa Legge Perizoma in materia petrolifera.
Se lei vuole fare qualche cosa di veramente utile per l’Abruzzo ascolti anche coloro che l’hanno votata e non si faccia incantare da quelle lobbies che, per meri scopi economici e personali, identificano il progresso nello sfruttamento banditesco della sanità pubblica, nella cementificazione, nello smaltimento dei rifiuti e nella costruzione di raffinerie.
Con la dovuta stima
Antonello Tiracchia
(Abruzzese per Scelta)
http://nuovosensocivico.blogspot.com/2010/01/vite-sospese.html
Una vittoria per Chiodi, una sconfitta per l'Abruzzo
Da ‘Nuovo Senso Civico’ riceviamo e pubblichiamo.
Una vittoria della Giunta Chiodi. Una sconfitta per tutto l’Abruzzo
La Giunta Chiodi, nonostante gli impegni presi durante la campagna elettorale, continua a legiferare per facilitare il declassamento dell’Abruzzo in distretto petrolifero, rispettando così alla lettera quando indicato nella Legge Obiettivo del Governo che mette l’Abruzzo al primo posto tra i siti petroliferi nazionali.
Il perfezionamento del DdL “Provvedimenti urgenti a tutela della Costa Teatina” in legge regionale, avvenuto ieri (15 dicembre) durante una seduta fiume che si è conclusa alle 23.30, è un ulteriore presa in giro per tutti gli abruzzesi, compresi quelli che credendo nelle parole del Presidente Berlusconi e del suo yes man abruzzese Gianni Chiodi, hanno votato per l’attuale Giunta.
Il DdL appena trasformato ieri in Legge, come indica un parere del Servizio Legislativo della Regione a firma del suo dirigente, l’avv. Carlo massacesi, “non è tale da poter rimuovere completamente i noti motivi di impugnativa avanzati dal Governo nel relativo ricorso attualmente al vaglio del Giudice delle Leggi”.
Alla luce di questo documento, datato 18 novembre, risulta pertanto chiara la protervia e l’arroganza con cui sono stati bocciati ieri tutti gli emendamenti proposti dall’opposizione; emendamenti che avrebbero dato maggiori opportunità di difesa della Legge di fronte ad un’inevitabile sua impugnazione da parte del Giudice delle Leggi e garantito un futuro diverso all’Abruzzo.
L’abolizione della procedura di Valutazione di Impatto Sanitario (VIS) più volte definita dal presidente Chiodi durante il Consiglio come “inutile”pur presente nel DdL è stata eliminata nella stesura finale della Legge. In questo modo non solo si allarga la porta alla costruzione del centro oli ma anche alla facile realizzazione di inceneritori e discariche di rifiuti tossici e pericolosi provenienti da mezza Europa.
Infine la bocciatura dell’emendamento che tutelava l’area identificata come Parco della Costa Teatina ha liberalizzato il proliferare e la messa in opera delle piattaforme offshore, ad incominciare da Ombrina Mare 2 che a breve inizierà la sua attività di estrazione.
In pratica, questa Legge perizoma serve solo per salvare la faccia della Giunta Chiodi che potrà così dire agli abruzzesi: “ce l’abbiamo messa tutta, siamo stati bravi, ma alla fine è lo Stato che decide!”.
La presenza dell’arch. Antonio Sorgi all’interno dell’emiciclo che “consigliava” ai vari esponenti della maggioranza come e perché votare – quantunque vietato dal regolamento – ha generato un acceso confronto tra i consiglieri Lorenzo Sospiri e Walter Caporale che identificava nell’atteggiamento dell’arch. Sorgi un’evidente azione di lobby, dimostra il clima di tensione intorno al problema petrolio, ma anche il senso di colpa di coloro che con questa legge sono coscienti di avere tradito il mandato elettorale.
Per quanto riguarda Nuovo Senso Civico questa brutta storia del petrolio abruzzese, ricchezza di pochi e miseria per tutto l’Abruzzo, è solo agli inizi. Nuovo Senso Civico continuerà la sua raccolta firme (ormai vicino al traguardo delle 40 mila firme raccolte) ed è pronto a sèpostare a più alti e credibili livelli politici l’asservimento dell’attuale maggioranza a interessi estranei e contrari allo sviluppo dell’Abruzzo ed alla qualità della vita dei suoi abitanti.
Ancora trivellazioni a Punta Aderci?
Raccogliamo l’invito rivolto a tutti gli abruzzesi da Emergenza Ambiente Abruzzo a far fronte comune per scongiurare la deriva petrolifera nella regione. Le trivellazioni off shore a pochissimi chilometri dalla costa sono ancora un rischio molto concreto.
COMUNICATO EMERGENZA AMBIENTE ABRUZZO
Mentre si continua a discutere delle molte ombre legate al proposto disegno di legge regionale varato dalla giunta Chiodi, procede imperterrita l’avanzata dei petrolieri.
Il progetto legge proposto dalla giunta regionale non pone alcun divieto alle opere petrolifere nel mare, non protegge molta parte della costa abruzzese – che e’ anche la zona di maggior interesse petrolifero – e soprattutto non si pronuncia sull’estrazione di gas o di idrocarburi nel suo complesso.
La legge riguarda infatti gli “oli combustibili” che sono solo un derivato industriale dell’estrazione e del raffinamento di idrocarburi. Gli oli combustibili non si estraggono, si producono.
Nel frattempo la ditta irlandese Petroceltic ha appena presentato due nuovi progetti per trivellare altrettanti pozzi petroliferi nel mare fra Vasto e Casalbordino, a 5 km dalla Riserva Naturale di Punta Aderci e a meno di un chilometro da una zona di ripopolamento ittico finanziata dalla comunita’ europea.
Sono le concessioni denominate d495 BR-EL e d492 BR-EL.
La piattaforma a pochissimi km dalla costa di Punta Aderci, fotografata ad Aprile 2007La stessa Petroceltic aveva gia’ avanzato la richiesta di trivellare il mare a 6.5km da Ortona, in collaborazione con la ditta canadese Vega Oil. In quella occasione la rete di Emergenza Ambiente Abruzzo ha inviato oltre 20 osservazioni al ministero, offrendo il proprio supporto tecnico anche alla Provincia di Chieti.
Emergenza Ambiente Abruzzo e’ un gruppo che raccoglie oltre sessanta associazioni civili, culturali e ambientali.
In questa occasione rivolgiamo un appello a tutti i cittadini e le associazioni d’Abruzzo che volessero partecipare alla stesura di documenti da inviare al ministero a contattarci all’indirizzo emergenzambiente@libero.it.Vogliamo mandare un segnale forte e chiaro al Ministero dell’Ambiente per dire che la popolazione abruzzese e’ compatta ed unita contro tutti i progetti petroliferi, nel nostro mare e nella nostra terra.
In particolar modo si incoraggiano a scrivere al Ministero gli operatori turistici e i ristoratori della zona, le associazioni ricreative, culturali o sportive, scuole, biologi, amanti del mare, accademici, scrittori, ingegneri e amministratori locali.
Tutti sono bene accetti.Il processo per far sentire democraticamente la propria voce al Ministero e’ semplice, occorre solo la buona volonta’. EAA sara’ di supporto nel fornire materiale di spunto e gli indirizzi ministeriali appropriati a cui inviare le proprie osservazioni o pareri.