“Libertà e responsabilità nella Costituzione repubblicana” di scena al “Mattei”
di Paola Cerella
“Libertà e responsabilità nella Costituzione repubblicana”: è il tema del convegno in programma lunedì 12 aprile, a partire dalle 10.50, nell’aula magna dell’Itis “E. Mattei”, in via San Rocco. Ad incontrare gli alunni delle classi seconde dell’Itis e del Liceo Scientifico Tecnologico saranno i rappresentanti della Fondazione della Camera dei Deputati, costituita nel 2003 dall’Ufficio di Presidenza allora in carica. Relazioneranno: il direttore generale della Fondazione, Alessandro Massai, il responsabile delle pubblicazioni della Fondazione, Emiliano Gandolfi, e il direttore della Casa Circondariale di Lanciano, Massimo Di Rienzo. Nel corso dell’incontro sarà proiettato il dvd “La rinascita del Parlamento”, realizzato dalla Fondazione con l’attore Neri Marcorè. Il video è stato concepito con un taglio divulgativo ed è diretto in particolare ai giovani, ai quali Marcorè si rivolge con un linguaggio semplice e comprensibile, anche se storicamente assai rigoroso. Molte sequenze sono state girate nell’aula e in altri ambienti del Palazzo di Montecitorio e si alternano a filmati d’epoca messi a disposizione dall’Istituto Luce.
L’iniziativa, promossa dalla prof.ssa Silvana Ottaviano, docente di Diritto, si inserisce in un percorso di educazione alla legalità e di conoscenza del nostro sistema costituzionale anche attraverso un rapporto diretto con enti ed istituzioni che operano sul territorio.
Domenica 18 aprile grande manifestazione a San Vito
Grande attesa per la manifestazione di protesta che si terrà domenica 18 Aprile alle ore 15.00 a San Vito Chietino contro la petrolizzazione dell’Abruzzo. La manifestazione percorrerà il vecchio tracciato ferroviario per terminare presso la vecchia Stazione di San Vito, dove vi sarà un intervento di Maria Rita D’Orsogna con altri esperti in materia, vi sarà anche dell’animazione musicale e artistica, organizzata da Emergenza Ambiente Abruzzo, Wwf, Legambiente, Nuovo Senso Civico e centinaia di altri soggetti.
A questo proposito l’ARCI di Vasto convoca presso la propria sede un incontro per organizzare al meglio la partecipazione della società civile vastese all’evento. L’incontro è convocato alle ore 18.00 di venerdì, presso la sede dell’Arci, a Vasto, in Corso Plebiscito 77 di fronte al Teatro Rossetti.
Il Programma della Manifestazione:
Alle sorgenti del trigno
di Adriano Bologna
Quando il sole sorse per la terza volta dalla grande riunione, 3oo guerrieri Mesopotami più Agron si diressero nella pianura del Sannio, nei pressi di un posto dove l’acqua gorgoglia ed emana un bruttissimo odore, presso l’attuale Telese terme, i Lucani attaccarono i Mesopotami.
Agron era salito da solo su una collina sovrastante. Il suo arco era micidiale, alla distanza di trecento piedi colpiva inesorabile i guerrieri Lucani al petto. Nel giro di alcuni minuti la stamma dei Lucani venne decimata dall’avido arco di Agron. Quando le sue frecce partivano dall’arco teso al non più, emettevano un fischio tanto era la potenza d’urto nell’aria che trafiggevano.
Agron continuava a colpire inesorabilmente, i Lucani vedendo tanti guerrieri caduti tra le proprie file senza riuscire a capire da dove venissero le frecce, in breve tempo si arresero, sottomettendosi ai Mesopotami.
Una parte di loro fuggi in ritirata dirigendosi a cavallo verso le montagne circostanti. Agron vedendoli passare avanti a se li avrebbe potuto colpire, ma non lo fece ne ebbe pietà, tra l’altro non voleva mettere contro se stesso
anche gli Dei dei Lucani.
Dopo la vittoria, i Mesopotami fecero in ginocchiare tutti i prigionieri lucani e questi erano costretti a passare inginocchiati sotto le lance incrociate dei mesopotami. A questo punto Agron, sceso di nuovo dalla collina, si rivolse al capo Mesopotamo, non approvando tale umiliazione disse: “Il nemico si può combattere e sconfiggere, ma mai umiliare, perchè tutti gli uomini hanno un Dio che li protegge, umiliando un guerriero, offendi un Dio.”
All’indomani della vittoria sui lucani, Agron si svegliò di buon ora e accompagnato dal guerriero Mesopotamo, si diresse verso le sorgenti del Trigno. Arrivati in un posto dove con il cavallo non si poteva più andare, legati i cavalli sotto un albero, continuarono a piedi la marcia. Ma dopo alcuni minuti udirono i cavalli scalpitare e gridare di dolore, erano stati attaccati dal branco di lupe e la scena che si presentava agli occhi dei due guerrieri era straziante. Usciti fuori dal bosco seguendo le tracce delle lupe, il branco si vedeva ancora, Agron che aveva imbracciato già il suo arco, incominciò a colpire. Una dopo l’altra, colpiva le lupe, sebbene la distanza fosse notevole, inesorabilmente, ed una alla volta, le lupe, colpite al cuore, rotolavano giù per la scarpata senza più vita.
Il grande capo
di Adriano Bologna
All’indomani, come onorato ospite Agron seguì il capo dei Mesopotami, arrivati dopo ore di ripidi sentieri a cavallo, sulla montagna di Cassino, potè sedere all’assemblea dei vecchi, della stamma dei Mesopotami che lo accolsero con grande rispetto, visto che in molti conoscevano le sue nobili origini e le sue doti di grande guerriero. Un componente la stamma per salutarlo, disse a lui: “Agron, io una volta cavalcai fino alla nobile terra degli Oski, io ho visto le dolci rive del fiume sinello e i soavi pendii di montenero e montesorbo, dove l’erba nasce quattro volte abbondante per la gioia dei vostri pastori, io vidi la collinetta sulla quale nascerà l’ancor più nobile borgo di Carpineto e la collinetta di Policorvo, quella di Casalanguida e quella della Montagnola, le terre dei vostri pastori, se i tuoi Dei te lo permettono, usa il tuo arco contro i Lucani e fa in modo che i nostri figli potranno crescere qui nella generosa terra del Sannio, in cambio ti guiderò nelle strette gole al di sopra delle sorgenti del Trigno, dove la bestia allatta i suoi cuccioli predestinati alla malvagità. I tuoi Dei che ti hanno, con la morte di tuo figlio, riservato tanto dolore, hanno debito nei tuoi confronti e sono sicuro che le frecce del tuo arco sono adesso ancora più precise e veloci, se tu ci aiuti a sconfiggere i Lucani, tornerai nella terra del sole, nella terra dove giace il tesoro dei tuoi avi, nella terra del fiume dei fiumi, nella terra del Sinello, con la pelle della bestia appesa alla sella del tuo cavallo”.
Agron rispose: “Con gli Etruschi, che vivono a nord del nostro stato, abbiamo un trattato di non aggressione, ma con i Lucani che a sud del mio stato sono anche per noi una minaccia, sono disposto a combattere, il mio tempo però stringe, ed io ho cinque soli che nascono di tempo, quindi nel giro di cinque giorni dovremo attaccare i Lucani, se faremo presto sono disposto a mettere il mio arco al servizio della stamma dei Mesopotani.”
Mi candido a Sindaco di Vasto
Riceviamo e pubblichiamo, anche se in ritardo, e ce ne scusiamo.
di Francescopaolo D’Adamo
Oggi non è un semplice giovedì, oggi è un giovedì particolare. E’ un giovedì in cui ho deciso di candidarmi a Sindaco di Vasto. Le ragioni che mi hanno portato a maturare questa decisione sono molteplici, non ultime gli innumerevoli consensi che quotidianamente si esprimono sul al mio operato, tuttavia non mi dilungherò nella esposizione di queste ragioni. Ci sarà tempo in futuro per l’esposizione attenta e puntuale di queste. Voglio però “iniziare” ad esporre il nocciolo del mio programma. Un programma che gira intorno all’unico problema essenziale per me e per i miei concittadini. La serenità.
Se eletto punterei immediatamente alla manutenzione ordinaria delle strade, dei giardini e dell’immagine cittadina in generale. Metterei i cittadini nella condizione di uscire di casa senza patemi d’animo, sul lavoro, sulla sicurezza, sulla spesa, su tutti i servizi e su quanto altro necessario per una comune vita quotidiana. A livello socio sanitario, in attesa di eventuali nuove infrastrutture, ottimizzerei le risorse e amplierei l’offerta di servizi atti alla salute della persona, mediante la sicurezza di prestazioni qualificate e sicure. Organizzerei una imponente campagna per incentivare il trasporto pubblico, eliminerei l’ingresso dei mezzi pesanti e tutto quanto inerente le operazioni di carico e scarico nell’abito cittadino, realizzando una apposita area per questi servizi e collegando questa alla città con appositi mezzi elettrici. Incentiverei il commercio con attrattive per i clienti e agevolazioni fiscali e/o di sevizio per gli stessi commercianti. Stimolerei gli imprenditori ad investire sulla qualità della vita, così da incrementare anche il flusso turistico. Per quanto riguarda questa materia, il turismo appunto, punterei su una continua pubblicità a costo zero, pungolando la “curiosità” del potenziale “visitatore”, invitandolo a scoprire la varietà dell’offerta che “solo” Vasto propone. Porrei attenzione alle richieste del mondo giovanile, partendo però dal dialogo con questo mondo, non dallo scontro o dal metodo del: “ti accontento affinché tu stia zitto”. Tenterei il rilancio dell’agricoltura, mediante il recupero di prodotti tipici ed unici del luogo, ormai quasi totalmente spariti. “Imporrei” la sicurezza del posto di lavoro per gli occupati, incentiverei nuove attività per chi è in attesa di occupazione.
Quanto sopra è un primo assaggio di quanto proporrò nella campagna elettorale che presto entrerà nel vivo. Mi corre l’obbligo però di ricordare a tutti che oggi è un giovedì particolare, è giovedì “primo aprile”.
Via Ciccarone e' il fiore all'occhiello di Vasto, ma…
di Davide Delle Donne
Caro Direttore la mia infanzia e i miei anni piu’ belli da adolescente li ho vissuti in Via Ciccarone. Abitavo davanti la Scuola Media Gabriele Rossetti e il Market di Roberto, il Bar Walter, la Pasta all’uovo di Oreste, la macelleria di Mistero, il tappezziere Vecchiotti, il negozio di casalinghi di Pasquale, il meccanico Mastro Francesco insieme a tanti altri negozianti della zona sono stati i miei punti di riferimento per anni. Conoscevo e mi conoscevano tutti… Gli anni passano e tanti amici non ci sono piu’, ma Via Ciccarone e’ sempre un fiore all’occhiello di Vasto. In questi giorni pero’ riflettevo su questa cosa e cioe’ …ma possibile che non vedano? Si…mi riferisco ai nostri amministratori che ogni giorno, vuoi perche’ ci abitano, vuoi perche’ portano i figli a Scuola, vuoi perche’ per andare a lavorare ci devono passare se arrivano da fuori Vasto, non vedono e non sentono. A cosa mi riferisco? Allora possibile che non riesca a rimettere a posto la recinzione della Scuola Media Rossetti (gli alberi caduti per il forte vento ricordate?) e poi il semaforo all’incrocio di Corso Europa. Il Semaforo e’ stato abbattuto non dal vento ma da una macchina che lo ha praticamente distrutto …e’ da sostituire. Quanto tempo ci vuole per rimettere a posto l’impianto semaforico e la recinzione del plesso scolastico? Bisogna che arrivino le elezioni del 2011? In questi giorni ho visto che solerti operai stanno montando le bellissime e moderne pensiline dell’autobus urbano davanti la Scuola Media e tempo fa hanno rimesso i vetri alla cabina telefonica Telecom nelle adiacenze della pensilina, ma ci sono ulteriori priorita’ da risolvere. La strada e’ tra le piu’ trafficate ed e’ un po’ il biglietto da visita di Vasto, quindi caro Direttore spero che questa segnalazione serva per velocizzare questi inconvenienti. Non e’ un bel vedere questo degrado cittadino. La ringrazio anticipatamente con i miei piu’ cordiali saluti.
Davide Delle Donne
Il Nord-Est e' in crisi e vota Lega Nord? Troppo facile…
di Davide Delle Donne
Caro Direttore ,mentre in questo momento c’e’ chi esulta e chi piange per i risultati elettorali ,c’e’ un dato molto importante da valutare e cioe’ che l’Italiano sta sempre piu’ consegnando le chiavi di casa ad un partito che ha nel suo D.N.A. un modo di parlare e di trattare le persone in modo molto anacronistico.Infatti la Lega Nord e’ per certi versi un film gia’ visto…Mi piacerebbe che in Italia si faccia un’analisi molto approfondita sul perche’ cio’ sia avvenuto e avvenga .Un immigrazione senza regole? Il lavoro che anche nel Nord scompare e si delocalizza ? La paura di essere invasi da popoli migranti in massa? Il Veneto e il Piemonte alla Lega Nord e’ un segnale che questi popoli ( autoctoni?) sono in sofferenza e hanno trovato in questo partito prettamente regionale una possibile ancora di salvezza. Io penso che le soluzioni debbano passare per altri modi e cioe’ con una riorganizzazione delle aziende e nel mostrare ai vertici europei le criticita’ di una moneta(l’euro) che se da un lato ha abbassato i tassi bancari,dall’altro non permette di effettuare svalutazioni come e’ stato fatto in passato come con la Lira .Queste svalutazioni( vedi 1993 ) ridavano ossigeno alle aziende con commesse dall’estero immediate.La svalutazione monetaria e’ stata utilizzata per riequilibrare il valore delle merci in base al mercato internazionale e indubbiamente se non si trova un sistema per poter gestire le svalutazioni morbide (piano piano) di monete quali Dollaro Americano e moneta Cinese per l’industria Europea escluso gli ex Stati cuscinetto sovietici sono e saranno sempre piu’ in sofferenza.Infatti in quelle Nazioni lo stipendio medio e’ intorno ai 300,00 euro mensili…se va bene. Forse se si torna indietro in epoche neanche tanto remote tipo la crisi del 1929 si possono forse trovare delle similitudini con alcune coincidenze che accadono oggi. La gente benestante fino all’altro ieri oggi sta sperimentando sulla propria pelle la disoccupazione,l’affanno a pagare i fornitori normali (Luce e gas)e far quadrare i conti e’ sempre piu’ arduo se non impossibile. Vedere invece immigrati che con questa crisi stanno crescendo in termini di fatturato (e’ indubbio) e in termini di capacita’ di spesa sta creando dei forti mal di pancia. I motivi della loro crescita esponenziale e’ presto detta e cioe’ : piu’ dinamismo commerciale, piu’ elasticita’ lavorativa,prezzi piu’ abbordabili e voglia di avere quello che hanno (nei loro paesi) sempre desiderato.La voglia di benessere che avevano i nostri zii , i nostri padri e i nostri nonni quando sono andati per lavoro in Australia,in Canada,in U.S.A.,in Belgio,in Germania,in Svizzera e in tanti altri paesi che dopo il secondo dopo guerra hanno avuto bisogno di manodopera straniera per svolgere i lavori piu’ disparati.In ogni paese o quasi c’e’ una statua che ricorda un Italiano Migrante che con la valigia in mano saluta il paese per andare in altre Nazioni per lavoro.I nostri emigranti per la maggior parte hanno fatto fortuna e ogni anno tornano migliaia di Italiani che vivono all’estero, nei loro paesi di origine. Insomma dobbiamo prendere in considerazione l’idea che adesso noi siamo un paese dove alcuni lavori non li vuole piu’ fare piu’ nessuno e che ci si deve rivolgere dagli immigrati .Il futuro comunque deve dare delle risposte alle migliaia e migliaia di persone che ogni anno vengono espulse dai cicli produttivi e che non hanno possibilita’ di trovare un lavoro facilmente.La deriva leghista che lentamente sta dilagando deve far riflettere e deve essere da monito per i governanti europei sulle motivazioni profonde e sulle possibili soluzioni da prendere che ridiano equilibrio economico ad una fetta di Europa (Occidentale) che fatalmente si ritrova ad essere stata “bruciata” dal mercato globale e che attualmente riesce a camminare solo con le assistenze statali e con i sussidi sempre piu’ frequenti e diffuse. Le piccole imprese e le industrie insieme alle imprese artigiane che sono la spina dorsale del paese devono avere una politica europea diversa da quella attuale perche’ dice qualcuno che la storia…e’ ciclica.Mentre l’entusiasmo di chi ha vinto e le giustificazioni di chi ha perso,non fa altro che dare solo false risposte ai Cittadini Italiani perche’ il problema e’ a monte e cioe’ che il mercato sta creando una desertificazione sempre piu’ accentuata proprio nei paesi che hanno voltato pagina e ora per loro l’unica soluzione sembra essere la Lega Nord. Troppo facile…troppo semplice.Cordiali Saluti da Davide Delle Donne
La voglia di vincere anche a Vasto
Riceviamo da Massimo Desiati
La voglia di vincere anche a Vasto
Come sempre avviene dopo una elezione, sono pochi quelli che ammettono una sconfitta. Per chi perde, è importante non gettare nello sconforto i propri elettori e gli specchi diventano pareti per molte arrampicate. Credo, però che, questa volta, non ci sia proprio storia: 7 Regioni al Centrosinistra e 6 al Centrodestra (le più popolose e di cui 4 riconquistate). A queste vanno devono aggiungersi quelle in cui si è votato da poco, tra cui l’Abruzzo. Ne viene fuori un quadro complessivo ben delineato: delle 20 Regioni italiane, 11 sono governate dal Centrodestra, 8 dal Centrosinistra ed una degli autonomisti (Valle D’Aosta). La somma degli elettori, poi, rende ulteriore chiarezza.
In termini politici, in un sistema che induce al bipolarismo, per il Centrodestra, la morale da trarne è una sola: dove non ci sono divisioni, si vince! E questo accade in ogni tipo di elezione, soprattutto se limitata nella loro territorialità: regionali, provinciali e comunali. In Abruzzo, la vittoria del Centrodestra in Provincia de L’Aquila è maturata (nonostante le carriole) grazie alla presenza di un unico candidato, oltre all’impegno del Governo nel post terremoto; a Chieti, la splendida vittoria di Umberto Di Primio è scaturita dalla compattezza del Centrodestra e dall’adesione dell’UdC ad un unico progetto.
Quando c’è voglia di vincere, il Centrodestra vince! Vien da chiedersi se, anche a Vasto, c’è voglia di vincere. Tra gli elettori del Centrodestra vastese, certamente sì. Le mortificazioni sono state troppe, la volontà di riscatto è tanta e vedere la nostra città andare lentamente alla deriva è dolore troppo grave. Purtroppo, le aspettative e le speranze del popolo di Centrodestra vastese sono inficiate da logiche personalistiche, anzi, padronali che impediscono ciò che nelle altre realtà locali è stato possibile. Questo accade quando chi non accetta la realtà presume e pretende di condizionare le sorti di una intera città a quelle personali e non è più il bene di tutti ad aver valore ed essere obiettivo ma solo il proprio.
I risultati elettorali di ieri devono aprire, finalmente, scenari diversi nel Centrodestra vastese, laddove la riflessione, circa motivi e prospettive, è ormai matura da tempo nell’animo di chiunque, almeno una volta, ha votato Centrodestra e non vuole più astenersi dal farlo!
Il consigliere regionale Ruffini presenta la legge sulla ciclabilità
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di presentazione del progetto di legge “Interventi per favorire lo sviluppo della mobilità ciclistica” predisposto dal consigliere regionale CLAUDIO RUFFINI
Alle Associazioni Ciclistiche della Regione Abruzzo
Alle Associazioni Podistiche della Regione Abruzzo
Alle Associazioni Ambientaliste della Regione AbruzzoEgregio Presidente,
con la presente Le comunico che ho predisposto il progetto di legge regionale “Interventi per favorire lo sviluppo della mobilità ciclistica” .
Come Lei ben sa la nostra legislazione regionale era carente di un tale provvedimento, che è invece una realtà in molte regioni italiane del centro-nord. La tutela dell’ambiente e l’inquinamento ossessivo dei centri urbani rappresentano da alcuni anni uno dei dibattiti più interessanti a livello regionale. Nonostante in molti si spostano in città in bicicletta, l’eccesso di traffico veicolare privato ha effetti negativi sulla salute dei cittadini e sull’ambiente, condizionando la fruibilità delle nostre città generando una pesante insicurezza stradale che si manifesta spesso con morti e feriti sulle strade, con i conseguenti costi in termini umani e sociali.
Ma a beneficiare della mobilità ciclistica non sono soltanto le grandi città, ma anche quelle realtà minori dove a volte l’associazionismo ciclistico e podistico rappresenta una delle alternative sociali per aggregare i meno giovani. Qui come in città a volte mancano gli spazi adatti alla creazione di circuiti connessi alla mobilità collettiva. Ecco quindi il bisogno di prevedere una seri di “Obiettivi strategici” come la creazione di una rete, interconnessa, protetta e dedicata, di itinerari ciclabili e ciclopedonabili.
Il presente progetto di legge ha lo scopo di promuovere la ciclabilità e la ciclopedonalità in tutti i suoi aspetti, come elemento della mobilità sostenibile urbana ed extra-urbana nella Regione Abruzzo. L’obiettivo è duplice: da un lato consentire, attraverso percorsi sicuri e protetti, un reale utilizzo della ciclabilità come alternativa soprattutto al mezzo privato, dall’altro lato sviluppare in modo compiuto una politica turistica e ambientale fondata sull’uso delle due ruote e sulla riscoperta del nostro paesaggio.
La mobilità urbana, affidata prevalentemente alla motorizzazione privata, è soggetta a una crisi profonda: l’inquinamento dell’aria e gli effetti sulla salute pubblica sono sotto gli occhi di tutti. È necessario quindi pensare anche alle alternative di trasporto se davvero si vuole garantire la mobilità alle nostre città. Una di queste alternative è costituita dalla bicicletta. Ma il progetto di legge mira con forza a sostenere anche la mobilità pedonale attraverso la realizzazione ed il completamento di percorsi ciclabili e ciclopedonali e la creazione di una rete (interconnessa, protetta e dedicata) di itinerari ciclabili e ciclopedonabili attraverso località di valore ambientale, paesaggistico, culturale e turistico anche con la creazione di una rete di punti di ristoro.
Il sostegno all’attività ciclabile e ciclopedonabile non deve essere pensato solo come ad un mezzo per accontentare gli appassionati di questo sport, ma piuttosto come una componente indispensabile della politica a favore della mobilità sostenibile e ad una riscoperta dei territori in cui viviamo.
Ritengo sia quindi importante che l’Abruzzo si doti di questo strumento legislativo per rilanciare anche l’immagine della Regione “verde d’Europa” ma soprattutto per una migliore fruizione del territorio e per garantire lo sviluppo in sicurezza dell’uso della bicicletta e del pedone sia in ambito urbano che extraurbano.
Cordiali saluti
Il Consigliere Regionale
Claudio RuffiniL’Aquila, 30 marzo 2010