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Archive for the ‘Open Zone’ Category

La diga e l'oro nero

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di Adriano Bologna

Negli anni settanta, l`onorevole Remo Gaspari,aveva già fatto effettuare i piani e fatto fare le prove per la durezza della roccia,per far costruire una diga con la dovuta centrale elettrica,nella zona definita,la FARA ,termine che deriva dalla lingua Oska.Esattamente,nei pressi del punto dove il torrente Ferrato(gli Oski vi lavavano il petriglio della gola del torrione e del primilimmito, perciò questo nome, alla ricerca di metalli)incontra il grande fiume degli Oski il Sinello.Contemporaneamente L´ ENI con una maxi struttura per quell` epoca fece effettuare nello stesso posto ,lo ricordo benissimo, ero, giovincello ,una trivellazione,che durò mesi,si lavorava notte e giorno, di notte la forte illuminazione trasformava Carpineto in un paese lunare.Un giorno all` improvviso scoppiò in paese ,la notizia che il petrolio fosse persino spruzzato.Corremmo tutti sul posto strettamente recintato e notammo delle grosse macchie nere,ci venne detto, trattasi di oli di lubrificazione dei macchinari.Sta di fatto, che il tutto venne richiuso e la struttura smontata in brevissimo tempo.Vivendo all`estero forse ho acquisito un altra mentalità ,ma non ho mai capito,perchè non è stata data mai notizia ,da parte di nessun ente su queste trivellazioni che in caso di sottosuolo roccioso possono essere anche molto pericolose.Sta di fatto che la diga di Remo Gaspari in quel posto, non nacque più e più a sud ci si affrettò a far nascere una zona industriale,che altrimenti oggi non esisterebbe.A questo punto ,mi chiedo, qual`è l`Ente Statale responsabile di simili concessioni,perchè non viene prima informato il cittadino che risiede in zona?Se l`Abruzzo si sta rivelando una piccola Arabia Saudita non vorrei che fra 50 anni dalle nostre
parti ,ci saranno da una parte i beduini con i cammelli e dall` altra quelli in Roll Roys. Per concludere, lo sfruttamento del sottosuolo,può essere un processo di forte sviluppo,ma deve essere a vantaggio di tutti i cittadini e le norme di estrazione ed i processi di distillazione successiva strettamente a norma.

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Written by vastesi

aprile 13, 2010 at 5:15 PM

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Scoperto il primo tesoro degli Oski

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di Adriano Bologna

Sono riuscito ad avere una informazione ,quasi per caso,ma di segreto industriale assoluto. Ma siccome riguarda la mia valle,la valle degli Oski,la nobile valle del Sinello mi affretto a portarla a conoscenza di tutti icittadini.
Negli anni sessanta venne trivellata in una zona dimaniale,nei pressi del letto del Sinello.Venne scoperto un immenso pozzo di CH4 velocemente richiuso ,circondato e in tutti gli anni strettamente vigilato.Circa sei mesi addietro il pozzo è stato riaperto da una multinazionale americana ed effettuata una trivellazione molto più profonda.È stato scoperto,melma petrolifera di primo grado, in quantità immense ,nel sottosuolo della terra dei pastori Oski.Il tutto è stato nel modo più veloce di nuovo richiuso e previsto con una immensa lastra di cemento armato.La mia domanda:a chi ha venduto lo Stato la valle degli Oski? Chi potrà sfruttarne l`immenso tesoro del suo sottosuolo? Perchè i cittadini non ottengono nessuna informazione? Come sarà trasformata ,quando io non ci sarò più la mia valle? Che vantaggi ne trarranno i nostri figli? Che ne sarà della natura e del verde e della fauna del nostro nobile rio? A queste domande aspetto risposta.

Written by vastesi

aprile 11, 2010 at 9:31 PM

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La terra del sole

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di Adriano Bologna

Passarono mesi prima che Agron potesse di nuovo tornare in forze e il suo sangue avvelenato dal morso, potesse di nuovo essere disintossicato. Dopodichè riacquistata anche la memoria, un mattino Agron venne a sapere da un mendicante che veniva dalle parti di Policorvo, di aver avvistato la lupa bianca nei pressi della località di Quercianera, dove la bestia aveva sbranato alcune pecore dei pastori di Casalanguida. A questo punto Agron pensò che non vi fosse più tempo da perdere e chiese a Sahra di ´far portare di nuovo a lui, le sue armi ed un cavallo, ne sarebbe stato riconoscente’. Allorchè Sahra capendo il suo intendo, scoppio in lacrime, Agron le promise che un giorno sarebbe tornato a farle visita.

Ad Agron venne dato il miglior puledro della stamma dei Mesopotami, tutta la stamma venne con tristezza a salutare la sua partenza e il capo dei Mesopotami lo salutò con queste parole. “Gli Dei ci regalarono te come amico nella guerra contro i pagani, con la nostra e la tua vittoria, i nostri figli potranno vivere per sempre nella fertile terra del sannio, noi saremo sempre a te riconoscenti o Agron e ti prometto che anch’io un giorno cavalcherò fino alla terra del sole, la terra della valle del sinello, la tua terra o Agron di cui tu sei tanto fiero, così potrò di nuovo riabbracciarti e dalla tua collina vedrò per la prima volta il sole nascere dal grande lago degli Oski, il mare di Histonium, noi non ti dimenticheremo mai ed io spero che anche tu un giorno tornerai a farci visita. Agron visibilmente commosso, salì sul puledro di due anni e lo spronò al galoppo.

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aprile 9, 2010 at 10:15 am

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Alle sorgenti del trigno

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di Adriano Bologna

Quando il sole sorse per la terza volta dalla grande riunione, 3oo guerrieri Mesopotami più Agron si diressero nella pianura del Sannio, nei pressi di un posto dove l’acqua gorgoglia ed emana un bruttissimo odore, presso l’attuale Telese terme, i Lucani attaccarono i Mesopotami.

Agron era salito da solo su una collina sovrastante. Il suo arco era micidiale, alla distanza di trecento piedi colpiva inesorabile i guerrieri Lucani al petto. Nel giro di alcuni minuti la stamma dei Lucani venne decimata dall’avido arco di Agron. Quando le sue frecce partivano dall’arco teso al non più, emettevano un fischio tanto era la potenza d’urto nell’aria che trafiggevano.
Agron continuava a colpire inesorabilmente, i Lucani vedendo tanti guerrieri caduti tra le proprie file senza riuscire a capire da dove venissero le frecce, in breve tempo si arresero, sottomettendosi ai Mesopotami.
Una parte di loro fuggi in ritirata dirigendosi a cavallo verso le montagne circostanti. Agron vedendoli passare avanti a se li avrebbe potuto colpire, ma non lo fece ne ebbe pietà, tra l’altro non voleva mettere contro se stesso
anche gli Dei dei Lucani.

Dopo la vittoria, i Mesopotami fecero in ginocchiare tutti i prigionieri lucani e questi erano costretti a passare inginocchiati sotto le lance incrociate dei mesopotami. A questo punto Agron, sceso di nuovo dalla collina, si rivolse al capo Mesopotamo, non approvando tale umiliazione disse: “Il nemico si può combattere e sconfiggere, ma mai umiliare, perchè tutti gli uomini hanno un Dio che li protegge, umiliando un guerriero, offendi un Dio.”

All’indomani della vittoria sui lucani, Agron si svegliò di buon ora e accompagnato dal guerriero Mesopotamo, si diresse verso le sorgenti del Trigno. Arrivati in un posto dove con il cavallo non si poteva più andare, legati i cavalli sotto un albero, continuarono a piedi la marcia. Ma dopo alcuni minuti udirono i cavalli scalpitare e gridare di dolore, erano stati attaccati dal branco di lupe e la scena che si presentava agli occhi dei due guerrieri era straziante. Usciti fuori dal bosco seguendo le tracce delle lupe, il branco si vedeva ancora, Agron che aveva imbracciato già il suo arco, incominciò a colpire. Una dopo l’altra, colpiva le lupe, sebbene la distanza fosse notevole, inesorabilmente, ed una alla volta, le lupe, colpite al cuore, rotolavano giù per la scarpata senza più vita.

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aprile 6, 2010 at 10:44 am

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Il grande capo

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di Adriano Bologna

All’indomani, come onorato ospite Agron seguì il capo dei Mesopotami, arrivati dopo ore di ripidi sentieri a cavallo, sulla montagna di Cassino, potè sedere all’assemblea dei vecchi, della stamma dei Mesopotami che lo accolsero con grande rispetto, visto che in molti conoscevano le sue nobili origini e le sue doti di grande guerriero. Un componente la stamma per salutarlo, disse a lui: “Agron, io una volta cavalcai fino alla nobile terra degli Oski, io ho visto le dolci rive del fiume sinello e i soavi pendii di montenero e montesorbo, dove l’erba nasce quattro volte abbondante per la gioia dei vostri pastori, io vidi la collinetta sulla quale nascerà l’ancor più nobile borgo di Carpineto e la collinetta di Policorvo, quella di Casalanguida e quella della Montagnola, le terre dei vostri pastori, se i tuoi Dei te lo permettono, usa il tuo arco contro i Lucani e fa in modo che i nostri figli potranno crescere qui nella generosa terra del Sannio, in cambio ti guiderò nelle strette gole al di sopra delle sorgenti del Trigno, dove la bestia allatta i suoi cuccioli predestinati alla malvagità. I tuoi Dei che ti hanno, con la morte di tuo figlio, riservato tanto dolore, hanno debito nei tuoi confronti e sono sicuro che le frecce del tuo arco sono adesso ancora più precise e veloci, se tu ci aiuti a sconfiggere i Lucani, tornerai nella terra del sole, nella terra dove giace il tesoro dei tuoi avi, nella terra del fiume dei fiumi, nella terra del Sinello, con la pelle della bestia appesa alla sella del tuo cavallo”.

Agron rispose: “Con gli Etruschi, che vivono a nord del nostro stato, abbiamo un trattato di non aggressione, ma con i Lucani che a sud del mio stato sono anche per noi una minaccia, sono disposto a combattere, il mio tempo però stringe, ed io ho cinque soli che nascono di tempo, quindi nel giro di cinque giorni dovremo attaccare i Lucani, se faremo presto sono disposto a mettere il mio arco al servizio della stamma dei Mesopotani.”

Written by vastesi

aprile 2, 2010 at 12:25 PM

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Lo stato e la mafia

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di Adriano Bologna

Lo Stato italiano cerca di combattere la camorra eseguendo settimanalmente arresti e pubblicizzandoli in tutti i TG come successi della lotta alla mafia, sfruttando questa persino a fini elettorali.
RIDICOLO, polvere negli occhi degli italiani, per ogni arrestato ce ne sono a centinaia che aspettavano di salire di grado.
Il problema si risolve in modo diverso, LO STATO deve dare protezione esistenziale all`individuo, così come avviene negli stati democratici, il tutto voglio chiarire con un esempio. Se un manovale padre di tre figli di Torre Annunziata alle porte di Napoli, perde il proprio lavoro, va al bar e si dispera con un amico, dicendo di non avere più soldi per il sostenimento della famiglia. Un signore che ascolta il discorso, si intromette e dice al manovale che non ci sono problemi, lui conosce un amico disposto ad aiutare con un credito. Il manovale accetta, dopo un mese a sua volta dal signore che ha dato il credito, si sente chiedere un favore che consiste nel fare una determinata cosa, perchè questi è incensurato. Il manovale senza volerlo diventa suddito e non ne esce più se non per finire in galera.
Un manovale di Kippenheim, vicino Freiburg, padre di tre figli, perde il lavoro in Germania. Dal primo giorno attraverso l`ufficio del lavoro (Arbeitsamt) ha diritto al 68% della media degli ultimi tre stipendi, il tutto pagabile ogni 14 giorni esatti. Inoltre può rivolgersi al comune di residenza che provvede istantaneamente a dare un assegno a vista e nel giro di 20 minuti, per superare i primi 14 giorni di disoccupazione. Inoltre la Landratsamt (prefettura) dietro domanda paga il suo affitto (Wohn geld). L`Ufficio sociale paga la sua luce, acqua, la tassa per i rifiuti, i riscaldamenti e due volte l’anno, gli abiti e le scarpe.

Se abbiamo le mafie in Italia, la colpa, direi, è dello Stato. Il modo di combatterlo assolutamente inadeguato. L`Italia come da Costituzione, diventi uno Stato di diritto e la mafia morirà da sola. Dimenticavo, ma se un giorno non avremo più la mafia, come vivranno quei politici che fanno da interlocutori, per il riciclaggio tra mafia e VAT…. Gli intrecci sono così fitti che un male ha bisogno dell`altro.

A proposito in questi giorni sul Frankfurter Allgemeiner viene riportata la Banca de Vaticano, come terza potenza mondiale, ma Gesù quando entrò nel tempio non buttò tutti i tavoli per terra perchè fine al lucro?
Poveri noi.

Written by vastesi

marzo 11, 2010 at 2:02 PM

Pubblicato su Open Zone, Opinione

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A proposito del "decreto salvaliste"

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di Pino D’Erme

Con l’approvazione forzata di quel decreto Berlusconi ci ha dimostrato ulteriormente che non ammetterà mai i suoi errori e quelli dei suoi sodali mentre è pronto a evidenziare i “soprusi” degli altri. Lui è un leader ma meglio dire un Capo abituato a perpetrare abusi quotidiani tanto che ci ha proposto un decreto che altro non è se non una furbizia a similitudine delle sue precedenti leggi ad personam e tutto questo può essere definito “abuso di potere” che l’opposizione non è in grado di contrastare ad eccezione di Di Pietro con l’intero IDV.

Era forse la speranza di molti che il Presidente della Repubblica riuscisse a far barriera a tanta tracotanza ma sembra che abbia dovuto sottostare ai desiderata del Capo per il bene comune(!?), rimane però il fatto che il cedimento c’è stato e quindi è inutile propinarci la pseudo giustificazione che finalmente si è data la dimostrazione di una prova di democrazia o di libertà di voto per gli elettori di destra quando ad essi tale facoltà non è stata mai tolta, solo si è evitato, con il proclamare il rispetto delle regole, che gli elettori di DX, per i loro stessi errori ricadessero ulteriormente nei precedenri sbagli, cioè mandare al potere persone inadeguate, indegne ed inopportune e molte volte colluse con la malavita se non con la mafia. E’ bene ricordare che qualche anno fa per fatti simili e forse meno rilevanti di Roma e di Milano in occasione delle votazioni amministrative in Molise non furono ammesse alcune liste della sinistra e nessuno si permise di sollevare il problema e tantomeno di chiedere un decreto esplicativo in merito.

Forse è opportuno ricordare che l’onesto Prodi spesso è stato presentato dal clan del PDL come il presidente delle tasse e dal resto della compagnia come l’immagine della mortadella con aggiunta ad ogni occasione di vari e pesanti epiteti nonostante il tanto decantato partito dell’amore predicasse tutt’altri valori, a detta del sommo Capo e frequentemente ripetuti dai soliti accoliti.

Written by vastesi

marzo 8, 2010 at 3:59 PM

Italia Chiesa Pizzo

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di Adriano Bologna

Questa settimana sono riportate da un giornale tedesco “Lahrer Zeitung” le statistiche Europee sulla rete sociale degli Stati dell’Area. Siamo tristemente all`ultimo posto nei servizi sociali, persino dopo la Grecia. Inoltre su tutti i giornali nazionali di rilievo è riportato lo scandalo delle testimonianze, che negli anni settanta ed ottanta, in tutte le Istituzioni Cattoliche (Collegi, Scuole ecc) ci siano stati infiniti casi di violenze a minorenni, da parte di uomini della Chiesa. Inoltre sono uscite le statistiche riguardanti i contributi pagati alla Chiesa stessa. 36 milioni di tedeschi pagano 30 Euro mensili attraverso la propria busta paga alla Chiesa. Inoltre la Chiesa possiede il 70% dei boschi di tutta la Germania e quindi la più grande esportatrice di legno d`Europa. Ma tutti questi soldi dove vanno a finire? Perchè il Vaticano quando nel mondo avvengono terremoti o calamità in genere, si rivolge agli Stati occidentali e non in propria persona conferisce aiuti? Le più grandi Società Italiane importatrici di automobili di lusso, appartengono in verità a facinorosi Cardinali e i rappresentanti, sono solo uomini di paglia. Quando la smette la Chiesa di creare sfaceli, quando la smette di far pagare il pizzo a 36.000.000 di tedeschi?

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marzo 2, 2010 at 2:16 PM

La droga e Tu

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di Adriano Bologna

A proposito di droga.. Per non cadere tra gli artigli della droga, devi fortemente credere in te stesso, perchè tu vali.Tu sei ricco,perchè sei giovane,guardati allo specchio,sei un tipo e per il tipo che sei sei pure bello.Immagina quante belle donne ,nei più sperduti paesini del nord tra le foreste della Teuterburgerwald,vorrebbero averti,ti chiederebbero di farle sognare.Tu sei un latinlover,non sai sognare? Non è vero, tu sei un grande sognatore, ma quel che ti circonda non ti lascia sognare.Non vedi futuro e non credi in te? Ma cosa dici,il nostro futuro dipende da te,perchè noi tutti crediamo in te.Non hai lavoro,non hai una lira,non è un problema,come vorrei poter barattare con te il mio lavoro e tutto quello che posseggo in cambio della tua gioventù.I tuoi occhi scrutano l`orizzonte,le tue gambe possono portarti per miglia,la tua mano può spezzare il ramo di un albero e il tuo sorriso può creare sfaceli .Dici ancora che non hai futuro? Finchè alla stazione della tua città continueranno a partire treni che andranno verso Nord, tu avrai sempre futuro.A mezzanotte svegliati,c`è un treno che parte verso nord,saluta i tuoi cari e di loro che presto tornerai.Poi prendi una busta di plastica,metti dentro due mutande,un maglione ed un paio di jeans e prendi quel treno.Il biglietto? Non è importante,tu sei intelligente ,portati la tua vecchia carta d Ìdentità e poi sempre verso nord,un treno dopo l`altro verso nord.Dopo le alpi ancora verso nord.Sarà il tuo cuore che ti dirà quando è il traguardo.Poi di buon`ora fatti un giro dove sei ed accetta qualsiasi lavoro ed umiliazioni,dopo un pò incomincerai a capire la lingua dei Teutoni pian piano,la tua strada sarà più piana,saranno gli altri a cercarti,perchè tu vali e tu sai fare,sai creare,ora puoi persino mettere in pratica quello che hai imparato a scuola.Adesso ,lo sapevo, hai imparato a sognare.

Written by vastesi

febbraio 24, 2010 at 5:08 PM

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Nuovo numero de 'il Cingolo'

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Ci inviano il secondo numero de ‘il Cingolo’, rivista bimestrale fatta da ragazzi di vari comuni del vastese.

Dopo il numero di prova de ‘il Cingolo’ chi ha avuto il piacere (o il dispiacere a seconda dei casi) di leggere la rivista (distribuita solo a Lentella e on-line) si è trovato davanti a una breve introduzione, a firma della redazione, in copertina: “Il cingolo è una rivista fatta da ragazzi indipendenti che hanno voglia di dire qualcosa, non è mai ferma, si muove si trasforma, è sempre work in progress. È bimestrale, aperta a tutti coloro che vogliono mettersi in gioco, comunicare, parlare, rispondere. In essa troverete via via rubriche utili, scanzonate, letterarie, di approfondimento e riflessione, recensioni, racconti, ricette, vignette tutto ciò che si può apporre su un foglio bianco. Naturalmente non mancherà l’attualità, locale e non, in pagine di sano confronto e discussione alla quale invitiamo tutti a partecipare”.

‘Il Cingolo’ è rimasto sui binari tracciati col numero 0, ma dai primi di ottobre, si è lentamente trasformato in un sogno più grande, in un progetto che sta prendendo forma: una rivista che esca fuori dai confini lentellesi, dai confini del singolo paese. E questo grazie alla volontà, all’amore per la scrittura e l’informazione dimostrati da ragazzi “di fuori” che sin da subito han provato un forte interesse per tale progetto. Già dal numero 1 si è arricchito delle firme di autori di Furci, Fresa e Vasto.

Gli articoli abbracceranno sempre tematiche legate al nostro territorio (ad esempio la vicenda legata al petrolio ampiamente trattata nel numero precedente), ma non mancheranno pezzi di approfondimento e di utilità (come i consigli per l’uso del PC), recensioni e racconti d’autore. La linea editoriale, però, cercherà di esser sempre la medesima: territorio, ambiente, realtà locali (con pagine dedicate al singolo paese), cultura. L’obiettivo? Estendere i propri confini, informare su aspetti territoriali spesso tralasciati dai media ufficiali e creare un canale di comunicazione e conoscenze tra comuni vicini che di frequente non vanno al di là delle proprie mura. Tutto ciò anche per rendere accessibile quel tipo d’informazione caratteristica della rete, non sempre fruibile nell’entroterra (per difficoltà strutturali e/o di alfabetizzazione informatica). Per questo il Cingolo sarà sempre alla ricerca di collaboratori e di chiunque voglia farsi contagiare dal virus dell’informazione e della cultura.

Written by vastesi

febbraio 23, 2010 at 5:07 PM

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