Archive for the ‘Memorie Vastesi’ Category
Nicola D'Adamo chiede la revoca della cittadinanza onoraria vastese per Benito Mussolini
Da Nicola D’Adamo riceviamo e pubblichiamo
Egr.Signor Sindaco Vasto
p.c. Presidente Consiglio Vasto
Oggetto: Revoca delibera Comune di Vasto conferimento cittadinanza onoraria a Benito Mussolini
Il sottoscritto Nicola D’Adamo, Consigliere comunale (Uniti per Vasto),
premesso
* che da una ricerca dello storico locale Lino Spadaccini – pubblicata in data odierna dagli organi di stampa – si apprende che in data 1° giugno1924 la prima amministrazione fascista cittadina, presieduta dal prof. Pietro Suriani, ha conferito al Duce, allora Presidente del Consiglio, la “cittadinanza onoraria” di Vasto; .
* che l’episodio di per se non fa molta notizia, perché tra il maggio ed il giugno del 1924 tantissime città sparse lungo tutto lo stivale hanno insignito Mussolini di tale onorificenza;
constatato
* che negli ultimi decenni, però, molte città hanno revocato la delibera di conferimento della cittadinanza onoraria al Duce
interroga
la S.V. per essere messo al corrente su questo imbarazzante episodio. In particolare, tramite la verifica presso gli archivi comunali: se esiste la delibera del conferimento della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini in data 1°giugno 1924; se sia stata fatta una eventuale delibera per la revoca di tale provvedimento. Ed in caso negativo, chiede se non è il caso di procedere in tal senso.
Alla presente allego il testo dell’articolo a firma di Lino Spadaccini sul conferimento della cittadinanza onoraria a Mussolini.
Distinti Saluti
Vasto, 17 marzo 2010
Nicola D’Adamo Uniti per Vasto
È mai stata revocata la “cittadinanza onoraria” di Vasto a Benito Mussolini?
di Lino SpadacciniIn un precedente post dello scorso dicembre avevo parlato di quei personaggi che per i meriti conseguiti, per le loro opere o per il loro legame alla nostra città avevano ricevuto la cittadinanza onoraria: il generale Carlo Antonio Manhes, il barone Giuseppe Nicola Durini, Raffaele Paolucci, Alberto de’ Stefani, Giorgio Crisci e Mons. Vincenzo Fagiolo. Ma in quell’occasione ne avevo dimenticato uno: Benito Mussolini. Infatti, con l’entrata in carica della prima amministrazione fascista cittadina, presieduta dal prof. Pietro Suriani, in data primo giugno 1924, nella stessa circostanza è stata conferita al Duce, allora Presidente del Consiglio, la cittadinanza onoraria di Vasto.
Il Commissario Prefettizio Rag. Cesare Perdisa, nella sua lunga e ragionata Relazione al ricostituito consiglio comunale di Vasto, ad un certo punto affermava: “E la promessa fu mantenuta col plebiscito del 6 aprile in cui i vastesi affermarono superbamente la loro fede ed il loro consenso per quel Governo che ha salvato l’Italia sull’orlo del precipizio. Di questa fede e di questo consenso voi, signori Consiglieri, in numero di 29 su 30, vi siete resi interpreti invitandomi a conferire la cittadinanza onoraria di Vasto a S. E. il Presidente del Consiglio. Ed io, proclamando Benito Mussolini vostro concittadino onorario, ho sentito l’ineffabile orgoglio di coronare la mia missione con l’atto che consacra per sempre la redenzione di Vasto!”
Vengono i brividi a rileggere queste parole. Sarebbe interessante sapere anche il nome del consigliere che si è astenuto oppure ha votato contrario alla proposta di cittadinanza.
L’episodio di per se non fa molta notizia, perché tra il maggio ed il giugno del 1924 tantissime città sparse lungo tutto lo stivale hanno insignito Mussolini di tale onorificenza. Non vogliamo entrare nel merito delle vicende storiche e politiche dell’epoca, ma quello che è interessante appurare e se tale cittadinanza sia mai stata revocata con una delibera comunale.
Navigando su internet possiamo trovare molti documenti, relativi a città più o meno importanti, che solo negli ultimi anni hanno scoperto che non è stata mai emessa una delibera di revoca della cittadinanza onoraria, e si sono dati da fare per districarsi da questa situazione insolita e piuttosto“imbarazzante”: parlo di Bologna, Firenze, Aosta, Siena e ancora tanti altri. E Vasto? È mai stata emessa una delibera di revoca? Informateci se avete notizie più precise in merito.
Lino Spadaccini
Vasto antica e selvaggia
di Adriano Bologna
Erano gli inizi della primavera del 1963, quella notte non dormii, perchè mio padre, cambiando le gomme al camion, da Baffone, gli aveva strappato una promessa: quella mattina avrebbe fatto un giro a Shangai con la sua Ferrari, una monoposto di Formula uno.
Tutta Vasto conosceva Baffone, era un gommista conosciuto da tutti i Camionisti, da Bari a Bologna.
La Statale 16 passava in mezzo a Vasto davanti a Shangai. Carovane intere di Autotreni, provenienti dal Sud, attraversavano Vasto, sovraccarichi all’inverosimile. Davanti a Shangai tra camion, tre ruote, bighe trainate da cavalli e urla di banditori che vendevano il pesce fresco, si creava una atmosfera che oggi a volte si rivede nei documentari sulle città orientali.
Era quasi mezzogiorno e a Shangai davanti al ristorante dei Perrozzi già si sentiva l’odore della zuppa di pesce, conosciuta da mezza
Italia, io ero seduto ad un angolo ed ero deluso, perchè la speranza per cui mio padre mi aveva portato da Carpineto a Vasto, non si era avverata, la Ferrari di Baffone quella mattina per un problema al carburatore non voleva partire.
Ci eravamo, già allontanati dall’allora via Pescara dove Baffone aveva la sua officina, dove lui viveva come un eremita, dormendo tra le sue gomme e la sua Ferrari. La sua officina era quindi anche la sua casa.
Ma quando nessuno ci credeva più, uno scoppio tremendo, fece tremare tutte le vecchie case dell`allora Shangai, tutta Vasto rimase paralizzata e tutti corsero in strada o alle finestre, tutti sapevano, dopo un simile scoppio, la Ferrari era partita.
Di li a poco Baffone avrebbe fatto un giro attraversando Vasto a folle velocità.
Fu così che con i miei tredici anni, vidi il mitico “Baffo” passare avanti Shangai ed andando su verso piazza Rossetti, a velocità da circuito e con un rombo frastornante che faceva tremare tutte le case. Gli applausi a scena aperta, di tutta la gente riversata ai bordi della strada. I camionisti rimanevano fermi, a godersi lo spettacolo, tutti partecipavano, affascinati dalla folle velocità.
Avveniva tutto all`improvviso, senza programma, ma nel modo più semplice e spettacolare.
Oggi un avvenimento del genere sarebbe impossibile.
Ma quanta libertà abbiamo perso da allora ad oggi?
Baffone tra l`altro correva alle corse, ma mio padre mi diceva che non era in possesso di una patente di guida.
Ho una preghiera, a qualche anziano lettore, se si ha una foto di Baffone con la sua Ferrari, di pubblicarla su questo sito.
Grazie..
Le nostre origini
di Adriano Bologna
Il territorio della repubblica di Histonium intorno al 1000 avanti Cristo, era molto popolato.
Abitato da pastori Oski nella parte che va verso l`interno, da pescatori Oski sulla costa, che avevano imparato l`arte di stare in mare. Al contrario di adesso che il nostro borgo (Carpineto) a volte sembra disabitato, ad ogni angolo c’era molta vita, i giovani e le giovane Oske organizzavano durante tutto l’arco dell’anno feste in onore del Dio Esus e del Dio della fertilità Boninos. Sulle pendici di Montenero, Colle Casale, di Carpineto, Montesorbo, Montagnola, Policorvo, a S. Lorenzo, dappertutto sorgevano case-capanne abitate da pastori. La pastorizia era in quel tempo, l’unica occupazione. Mentre i giovani Oski si allenavano nell’esercizio delle armi, le giovani donne erano responsabili della casa capanna e del gregge che possedevano. Quando avvenivano matrimoni, la donna sposata non apparteneva ad un solo uomo, così come per noi oggi sembra naturale pensare, bensì sessualmente rimaneva per tutta la vita libera e poteva avere figli con tutti i componenti la propria stamma. Il tasso di mortalità era molto alto, inoltre i continui combattimenti con altre stamme costavano la vita di molti giovani. Era vietato solo avere rapporti con componenti altre stamme. Se questo avveniva o si fuggiva definitivamente con altra stamma o si veniva uccisa attraverso lanci di sassi. Al contrario gli uomini potevano portare nella propria stamma una donna anche presa con violenza da altra stamma. Il guerriero Osko, ed è a mio avviso meraviglioso, in quel periodo si preoccupava solo di essere valido e gagliardo nell`uso delle armi e nell’arte dell amore. Un guerriero Osko era come un piccolo Dio, tutto ciò che lo circondava era al suo servizio, tutte le donne del suo villaggio erano a lui sottomesse, spettava solo a lui decidere in un determinato momento, quale donna amare. La donna veniva rispettata ed apprezzata, ma aveva nei confronti dell uomo una posizione inferiore. Un guerriero quando tornava da una battaglia, se non aveva ferite veniva allontanato dalla stamma. A Bramsche, una città Tedesca, per una settimana si fa una festa e si ricreano le stesse situazioni, io ho osservato da vicino questi comportamenti ed ho scoperto che tutti i partecipanti, si sentivano molto a proprio agio…
Il vecchio pastore
di Adriano Bologna
La certezza storica è ufficiale, il territorio di Carpineto era esattamente al centro della Repubblica di Histonium retta da due Censori. La scorsa settimana, tornati alla luce, la statua del Dio Esus e la fontana sacra al Dio Beninos, la fontana dell’Osko, la fontana della fertilità a piana Montorio (vicino Carpineto)….
Era l’anno 1100 avanti Cristo, a piana Montorio in una sera d’inverno, i camini dei pagliai, le case della stamma dei Chatten del popolo degli Oski, fumavano. Montenero, maestoso, offriva al villaggio dei guerrieri Chatten, protezione e riparo dal gelido vento dell Est. Il fumo mischiato alla fredda brina del mare di Magon (Histonium) creava una atmosfera che ricordava al vecchio capo Osko la primitiva terra dei Chatten a Nord tra le verdi rive del Lippe e i dolci pendii della Teutoburger Forrest. I bambini Chatten figli dei gloriosi guerrieri, giocavano con le slitte fatte di canna di bambu nella prima neve scesa ad imbianchire i pendii di montenero e montesorbo. Il vecchio capotribù Osko, seduto avanti la propria capanna, scrutava l’orizzonte fumando la sua vecchia pipa, l’odore del papavero bruciato inebriava la sua mente e lo portava lontano nei ricordi, nelle immense praterie della valle dei fiumi, della valle dell’Ems. La notte prima l’ululato delle lupe scese dalla montagna di Pallano, in cerca di cibo, avevano più volte turbato il suo riposo e, di volta in volta, il vecchio capo si era recato sull’uscio della capanna a rincuorare il suo gregge. Da lontano il fiume uat-uat (Sinello) in piena rumoreggiava quasi ad avvisare il vecchio capo che la notte non avrebbe portato bene. La notte che scese fu notte di luna chiara e le ombre create nella fredda atmosfera dell’inverno, facevano presagire nulla di buono. A tarda notte, quando la luna piena fu nascosta da una gelida nube, un branco di lupe, scese dalla montagna di Pallano, spinte dalla fame, attaccarono il gregge addentrandosi, feroci, fin nelle capanne
del villaggio Osko. Il figlio del capo un tenace guerriero…
Lo Stato Osko
di Adriano Bologna
Abgesehen von der Tabula Bantina, die zur Rekonstruktion der echt-oskischen Verfassung nicht zu verwenden ist, finden wir die Zensur bei den Oskern nur in zwei Originalzeugnissen. Zunächst Con. 190, gefunden im Frentaner-Land und wohl zur Gemeinde Histonium gehörig (vergl. Conway zu der Inschrift):
kaal hüsidiis gaav. Kai. Husidis Gav. f.
viibis ühtavis üf. Vibis Uhtavis Uf. f.
kenzsur patt …. censores ….Die Inschrift steht auf einer Bronzeplatte und gehörte natürlich zu einer Dedikation. In der Frentanerstadt wirkte also ein Zensoren-Paar ebenso wie in Rom. Das zweite Zeugnis ist die
Traduzione del testo originario, che descrive la mappa di bronzo, riportata da Federico II alla luce nel 1238 a Vasto (Frentanerstadt): La coniatura 190, ritrovata nella citta Frantana e appartenente al comune di Histonium, su una mappa di bronzo, dimostra che la Repubblica di Histonium era retta, 600 anni avanti Cristo da due Censori. La forma di Stato Repubblicano venne da Roma, ripreso dallo stato Osko di Histonium.
L'arrivo degli Oski
di Adriano Bologna
Circa 1500 anni avanti Cristo, la nobile stamma degli Oski, formata da c.a. 30.000 persone,tra guerrieri donne e bambini,dopo due anni di spostamenti verso sud, arrivarono sulla dolce collina, dove oggi sorge Vasto.
I più anziani non credevano ai loro occhi, vedendo dall’alto il golfo di Vasto, abbagliati dalla luce e dai colori della fauna e dal mare che sembrava baciare la terra d’oro, capirono che il Dio Esus volesse dare loro un annuncio e che questa era la nuova terra promessa, la terra del sole la terra di cui gli antichi Teutoni padri dei Celti, avevano sempre sognato.
La Zitillane
La Zitillane … Teatro Dialettale Spettacolare!
di Davide Delle Donne
Informo tutta la Citta’ del Vasto che finalmente l’ultima fatica di Gianluigi Delli Quadri & c. “La Zitillane” e’ ai nastri di partenza.
La nuova Commedia e’ pronta per essere vissuta …in allegria! Il teatro dialettale e’ una vitale risorsa che non possiamo,non dobbiamo far cadere nell’oblio o nel dimenticatoio. Noi con entusiasmo, sacrifici, volonta’, intuizioni, sensazioni, ecc. abbiamo cercato di farlo rivivere e renderlo sempre piu’ forte e radicato nei giovani. Infatti la cosa che piu’ ci spinge a voler fare Teatro Dialettale e’ il voler tenacemente rimanere ancorati ad un modo di parlare che e’ ormai conosciuto solo da una piccola percentuale di Nostri Concittadini. Tanti genitori stanno riscoprendo e hanno imparato ad insegnare ai loro figli il dialetto Vastese perche’ e’ una sorgente indispensabile per non far perdere le nostre radici, la Nostra Storia millenaria. Molti (come me) si sono avvicinati al Teatro quasi per caso e non nascondo che io provo una profonda gioia e orgoglio nell’osservare i Giovani, i meno giovani e i bambini (in primis mio figlio) ridere a crepapelle davanti alle Commedie che Scrive, Dirige magistralmente e interpreta Gianluigi Delli Quadri.
Un sogno nel cassetto? Far recitare i figli di Vasto nel Teatro Nobile di Vasto (sempre se meritevoli) ,ma questa e’ un’altra storia… Adesso abbiamo pero’ un dovere ed e’quello di raccontare, descrivere, farvi emozionare e divertire a piu’ non posso tra qualche giorno.
L’appuntamento e’ fissato per Mercoledi’ 22 Luglio 2009 e Mercoledi’ 5 Agosto 2009 all’Arena alle Grazie di Vasto alle 21:15 e spero che interverrete numerosissimi.
Un Cordiale Saluto da Davide Delle Donne
Compagnia La Cungarelle VASTO
La I edizione della Storia di Vasto del Marchesani è disponibile su Internet
Riprendiamo da NoiVastesi:
La prima edizione della Storia di Vasto del Marchesani (1838) è disponibile su Internet in formato digitale
Un libro che non dovrebbe mai mancare nelle case di ogni vastese, oltre alla Bibbia, è la Storia di Vasto di Luigi Marchesani. Se può essere difficile reperire le edizioni stampate nel 1966 a cura di Mario Sacchetti, del 1982 a cura di Luigi Murolo o la più recente del 2003 a cura di Gabriella Izzi e Puccio Benedetti, oggi ci viene incontro internet con il preziosissimo servizio messo a disposizione da Google. Il programma si chiama Google Ricerca Libri e grazie ad un efficiente motore di ricerca interno possiamo trovare tantissimi libri antichi e fuori commercio in formato digitale, che altrimenti potrebbero essere sfogliati solo in biblioteca o acquistati nei negozi di libri usati.
Tra i libri che possiamo leggere e scaricare integralmente in formato PDF troviamo anche la prima edizione della “Storia di Vasto Città in Apruzzo Citeriore scritta da Luigi Marchesani” del 1838 (in realtà dato alle stampe nel 1841).
Se provate a divertirvi con il motore di ricerca potete trovare anche molti altri libri interessanti, ma di questo ne parleremo un’altra volta.
Questo il link che vi porterà direttamente al libro del Marchesani
http://books.google.it/books?id=dXE5AAAAcAAJ&pg=RA2-PR49&dq=luigi+marchesani#PPP1,M1
Lino Spadaccini
Fiera con la neve (?)
Un altro prezioso contributo fotografico alla fotostoria di Vasto da Miramare, che ci delizia con queste immagini di una antica fiera in una piazza Rossetti (coperta di neve ?)
Grazie!
Passeggiata archeologica a via Adriatica
Riceviamo da MuseoArcheoVasto:
VASTO (CH) – PASSEGGIATA ARCHEOLOGICA A VIA ADRIATICA
Breve documentario sui lavori di consolidamento del margine del cento storico di Vasto in corrispondenza del Parco delle Lame, condotti fra 2005-2008 da Comune di Vasto e Ministero per i Beni e le Attività Culturali-Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo, grazie ad un finanziamento della Regione Abruzzo-Servizio Difesa del Suolo.
A seguito di questi lavori è stata riaperta al pubblico venerdì 25 luglio 2008 via Adriatica, vera passeggiata panoramica del centro storico di Vasto, estesa con le sue importanti testimonianze della città romana di Histonium racchiuse nel Percorso Archeologico, da Palazzo d’Avalos, sede dei Musei Civici fra cui il Museo Archeologico, sino all’area archeologica delle Terme Romane, presso la chiesa di S.Antonio, con i suoi preziosi mosaici.