Archive for the ‘Frizzi e sollazzi’ Category
Storiella stupidella
di Don Cesare
Cari amici è tarda notte, non riesco a dormire e mi girano in testa strani pensieri. Da qualche minuto mi viene in mente una “metafora” e invecedi sprecarla, penso sia simpatico proporla a voi, sotto forma di storiella, per conoscere un vostro pensiero in merito.
Ad un cocchiere viene affidata una carrozza. Questa non cammina o procede con grande difficoltà. I passeggeri protestano, il cocchiere frusta i cavalli, ma la carrozza non si muove come dovrebbe. Il cocchiere inverte l’ordine dei cavalli, niente da fare anzi, questi si azzuffano tra loro. Allora superata da poco la metà del viaggio, si decide di fermare la carrozza per controlli, nel frattempo i cavalli sono liberati dalle briglie e sistemati nelle scuderie. I passeggeri protestano, i passanti osservano e ridono. Un vecchietto si avvicina alla carrozza e si accorge che il freno è completamente tirato. Tutto il viaggio condotto in quella maniera aveva anche danneggiato le parti meccaniche e queste andavano riparate o addirittura sostituite.
Tuttavia il viaggio doveva riprendere e non c’era tanto tempo per provvedere alle riparazioni necessarie. Intanto i proprietari della carrozza, continuavano a pretendere dal cocchiere di cambiare i cavalli e di frustarli a dovere. Forse il cocchiere non era tanto convinto di questa operazione, meditava addirittura di lasciare l’incarico, ma chiese comunque a questi proprietari di scegliere tra i cavalli a disposizione quelli da riutilizzare e quelli da sostituire. Il vecchietto pensava e il freno! Avrà pensato al freno?…
Scusate ma finalmente mi è venuto sonno. Se vi fa piacere, mi piacerebbe una vostra riflessione su questa storiella “stupidella”. Soprattutto su cosa rappresentano: la carrozza, il freno e gli ingranaggi.
Buona notte
Frizzi & Sollazzi: Facce
Frizzi & Sollazzi: Camera di e-Spansione è una rubrica PSEUDO-culturale nella quale si pubblicheranno i contributi dei lettori che vorranno partecipare.
Free.zee E Solla.zee indicheranno di volta in volta un tema e i lettori potranno inviare contributi di ogni genere (poesie, racconti, lettere, foto, articoli, etc…). Per questo numero il tema scelto è ‘Facce’, per il prossimo il tema sarà ‘Ricordi’.
Mandate i vostri contributi a: freelance_carcio@libero.it
In a few words, ESPANDETE, GENTE, ESPANDETE!
Lentiggini al mattino
Un pezzo, ma come, su cosa, per cosa-eccolo. contrito, nervoso, comunicativo, come le facce a cui sto pensando. A cui devo pensare per scriverne un pezzo. Facce è il pezzo.
Immagino la voce di un doppiatore mentre scrivo,e diamine è per questo che mi paiono sempre grandi manbasse i miei puntodoc.
Le facce,mie, degli altri, nostre, loro. Fare delle facce, avere una faccia di bronzo,la faccia come volto, come espressione, come emoticon, addirittura, la faccia dalla medaglia – più realisticamente quella della moneta.
Faccia, identità, maschera dicono alcuni, per Nietzsche o per Pirandello, facce come ceffi, belli o brutti guardali e poi sai, dicono altri, forse gli stessi -mi inceppo mentre mi figuro degli insiemi nell’intersecarsi: altri e stessi, e tutto è relativo.
Facce, dal cappuccio di una felpa; dietro un vetro, quello di casa, il parabrezza della macchina o le lenti di un occhiale. La punteggiatura è vera solo per me, e per come la legge il mio doppiatore.
La parentesi graffa sulla tastiera che ricorda un profilo maschile, e quella quadra un’ orecchio d’arte africana.
Le facce dei lego, sempre le più belle. Quelle degli animali, sempre le più sincere, eppure imperscrutabili.
Faccie, che fa se ce la i.Law.zee
MIllion Faces
La vita non mi aveva regalato molto,i miei mi avevano cacciato di casa quando avevano capito che non avrei mai portato avanti l’azienda di mio padre.
Ero scappato da Milano ed ero andato a stare da amici a Roma.
Sapevo che mi sarei dovuto dare da fare; cosi’ quel pomeriggio andai alla ricerca di qualche lavoricchio per poter pagare l’affitto e mettere qualcosa sotto i denti.
Faceva molto caldo e il traffico non aiutava certo a migliorare le cose.
Giorni prima avevo letto di un ristorante non lontano da casa che cercava un aiuto cuoco: decisi di affacciarmi.Il l4 stracarico di persone mi passa veloce davanti.
Arriva il 37.
Salgo, timbro il biglietto e mi metto a sedere.
Davanti a me una coppia di tossici. Lei ha nella mano una lattina di birra tutta tremolante e fa fatica a mantenere gli occhi aperti. Lui la bacia come se avesse qualcosa da farsi perdonare.
Mi alzo e vado più avanti, intanto accendo l’iPod.
Supero due arabi baffuti e carichi di buste e mi fermo alle spalle dell’autista.
La prossima è la mia.
Million Faces, grida Nutini nelle cuffie.
Scendo e attraverso la strada; completamente assorbito nei miei pensieri sbatto con la spalla contro una ragazzina, ma tiro avanti senza girarmi.
Il ristorante è dietro l’angolo e ripasso la parte prima d’entrare.
Ok, si va in scena.
Appena entrato mi viene incontro un signore dall’aria serafica, un po’ consumato dagli anni,che mi dice: “quanti ne siete?”
Rimango un attimo interdetto e poi gli spiego che sono interessato al posto di aiuto cuoco.
“Un’ attimo, le chiamo la padrona del locale”-risponde l’uomo, mentre scompare dietro la porta della cucina.Di li’ a poco venne fuori una donnina con un sorriso incantevole che mi mise subito alla prova.
La sera stessa avevo un bellissimo cappellone bianco e una gran voglia di avere ancora quel sorriso addosso.Free.zee
Facce
Facce. Questa è l’alba di un giorno nuovo. Appena apro gli occhi, davanti a me vedo facce diverse,facce tristi sguardi distratti qualcuna allegra ma nessuna e’la mia faccia per oggi. Le guardo attentamente,come se volessi studiarle e farle mie. Alcune insospettite mi guardano imbarazzate altre mi odiano. Dicono molto più di quanto possano dire con le parole. Ogni ruga sul viso è un percorso della nostra vita. Una rigoletto dove lasciamo un segno di quanto abbiamo riso o pianto, guardato e pensato, gridato o sussurrato. Pensiamo di poterle nascondere, cancellarle, ma quando sei solo in una serata dove non avevi abbastanza soldi x lasciarle dietro urlano contro lo specchio della mente.
Solla.zee
Frizzi & sollazzi: camera di e-spansione
Ladies & gentlemen, here comes Frizzi & sollazzi: camera di e-spansione, think tank apoliticamente corretto, per non dire qualunquisticamente luogo metafisico(a.k.a. virtuale) dove poter copiaincollare scritti, immagini, lavori, valori.
Una rubrica virtuale che forse un giorno si emanciperà nel guadagnare spazio sulla carta stampata.
Free.zee E solla.zee provvederanno a fissare le puntine alla bacheca per mettere in bella vista i vostri elaborati, che dovranno essere afferenti ad un tema da noi annunciato.
Bene people, iniziamo subito: la key word di questa prima puntata di Frizzi & sollazzi è FACCE: cosa vorrà dire, boh.Voi rimuginate, scuotete il vostro immaginario e ciò che pensiate faccia al caso nostro, inviatecelo(freelance_carcio@libero.it)…pubblicheremo il tutto dopo una eventuale cernita.
In a few words, ESPANDETE, GENTE, ESPANDETE.
Free-zee