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Archive for Maggio 2009

Per non dimenticare, per ridare speranza

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Riceviamo e pubblichiamo.

Per non dimenticare , per ridare speranza

CoroSabato 23 maggio presso l’Auditorium RAI di Torino, il Coro Polifonico Histonium “B. Lupacchino” dal Vasto ed il Teatro Stabile di Innovazione “L’UOVO” dell’Aquila, hanno partecipato al recital per l’Abruzzo “MONTAGNE DI MACERIE” , promosso dal Coro Edelwejss del Cai di Torino e la Famiglia Abruzzese e Molisana del Piemonte e Valle d’Aosta.

L’Auditorium della Rai era gremita di oltre 800 persone che hanno apprezzato la buona musica del folclore abruzzese e dei canti di montagna. Scrosci di applausi per l’inno d’Abruzzo “Vola , vola” e per lo struggente “Mare Maje”. Il massimo della commozione è giunta con l’esecuzione a cori riuniti dei brani “Signore delle Cime” e “J’Abruzzu” .

La Famiglia Abruzzese e Molisana in Piemonte e Val d’Aosta, col suo presidente Dr.Carlo Di Giambattista, devolverà il ricavato della serata nell’acquisto di autoveicoli di pubblica utilità da destinare al territorio dell’area aquilana.

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Written by vastesi

Maggio 29, 2009 at 1:31 PM

Pubblicato su Comunicati

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Blessed Child Opera

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Sabato 30 Maggio verrà recuperato il concerto di San Salvo della band napoletana dei Blessed Child Opera.

BLESSED CHILD OPERA
Sabato 30 Maggio, ore 22, al BEAT CAFE’, viale E. Berlinguer 69, San Salvo Marina (CH)
INGRESSO GRATUITO

Carichi di entusiasmo per le notevoli recensioni che il nuovo disco, “Soldiers and Faith”, sta riscuotendo (vedere sotto) e per i numerosi passaggi in radio i Blessed Child Opera calcheranno sabato sera il palco del Beat Cafè di San Salvo Marina. I quattro partenopei sorprendono per l’eleganza, la grazia ma anche la grinta e l’intensità della loro musica, dark-wave perfettamente bilanciata tra delicatezze acustiche e impennate elettriche. Imperdibili per gli amanti di: Nick Drake, Sophia, Red House Painters, Steve Wynn e i Dream Syndicate, Cure, Joy Division, new wave, shogaze, etc…

www.blessedchildopera.com
www.myspace.com/blessedchildopera

“Da Napoli ma non importa (cantano in inglese e i riferimenti musicali non si affacciano certo sul Golfo), i BCO si dimostrano fin dal titolo musicisti intensi. Le corde di chitarre elettriche e acustiche, insieme a trucchi e effetti sonori piacevolmente variegati (un campanello, uno scricchiolio) disegnano ballate avvolgenti e cupe… Le canzoni, o meglio le melodie, sono ben scritte m è il suono a catturare lo spettatore e a rendere l’album qualcosa di più del solito disco italico… Canzone d’autore rock e tesa” (7), Marco Sideri, Blow Up

“Non è mai stato agevole collocare un disco dei BCO in un preciso quadro di riferimento… Poco male: non sarà la plausibilità di una definizione in calce a “Soldiers and Faith” a segnalarlo tra le migliori uscite indipendenti italiane dell’anno quanto piuttosto la ‘sofisticata naturalezza’ della musica che vi contiene… un suono in magistrale equilibrio tra poesia folk-rock e visionarietà psichedelica. Attitudine e memoria – i migliori Rain Parade – davanti alle quali vien da fare tanto di cappello” (8), Elio Bussolino, Rockerilla

“Continua a crescere, puntando alla piena maturazione della propria evoluzione stilistica, il crepuscolare progetto guidato da Paolo Messere… Dei BCO impressiona soprattutto l’eleganza notturna, la scura grazia con cui folk e wave,acustico ed elettrico, duellano per poi unirsi senza alcuna forzatura. L’autunno perenne degli Early Day Miners (“Summer Waits”), la bellissima “Christ is on the Wall”, lo spleen dorato dei Red House Painters (“A Couple of Smiles”), l’immancabile Drake (“Soldiers and Faith”), e l’ombra degli Interpol (“Do You Believe in Love?”), mostrano una band che si specchia senza eccessivo compiacimento nel proprio talento e che sfoggia notevoli capacità nel confrontarsi e rielaborare con la necessaria personalità modelli tanto ingombranti..” (8) Carlo Cravero, Rumore

Altre news:
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INDIEROCKET FESTIVAL

Confermata la line up dell’Indierocket Festival che si terrà a Pescara il 27 e 28 Giugno presso l’ex Caserma Di Cocco.

Tutte le informazioni: http://www.indierocketfestival.it
Servizio bus-navetta da Termoli con fermata Vasto, Lanciano, Ortona: 5 euro (andata e ritorno).
Prenotazione necessaria. Per info, orari e prenotazioni: tel: 338.2591834 – 087.1320008
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Organizzazione e promozione:
Sideshow Promotionerbium doped fiber amplifier
www.myspace.com/sideshowsideshow

Written by vastesi

Maggio 28, 2009 at 10:55 am

Pubblicato su Musica

L'Abruzzo si appresta a diventare la regione più nera d'Europa

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Occorre una mobilitazione generale per impedire l’attuazione di un disastroso progetto

Il 50% del territorio viene ceduto alle compagnie petrolifere per estrarre petrolio di pessima qualità che dovrà essere sottoposto a processi di desulfurazione che sono molto inquinanti e molto difficili da delocalizzare. Il 90% della popolazione abruzzese si troverà a vivere dentro il distretto petrolifero.

UNA FOLLIA DA FERMARE
Le compagnie petrolifere pagheranno allo Stato il 7% a titolo di royalties (in altri paesi devono pagare dal 30% all’80%). Il petrolio abruzzese si può considerare regalato perché gli enti locali riceveranno solo una minima parte di questo 7%. Il basso costo è l’unica ragione che rende interessante la speculazione sul nostro petrolio sporco di bassa qualità.
I pozzi di petrolio non portano posti di lavoro perché le compagnie petrolifere utilizzano i propri tecnici. I centri di desulfurazione da costruire ad Ortona e nel teramano potranno occupare a regime poche decine di persone. L’inquinamento provocato dagli impianti di desulfurazione crea danno all’intero sistema agricolo e farà crollare l’immagine di genuinità di cui godono attualmente tutti i prodotti enogastronomici abruzzesi.
Non esistono tecnologie che possano evitare i danni ambientali. Per questo motivo negli USA e negli altri paesi europei non vengono consentiti impianti di desulfurazione in prossimità di zone abitate. Anche per perforazioni in oceano si devono rispettare distanze notevoli (70-100 km) dalla costa.

DANNO ECONOMICO
Il petrolio comporterà la chiusura di moltissime aziende agricole e vi sarà una perdita di posti di lavoro in tutto il settore agricolo e agro-alimentare, un comparto che in Abruzzo include MARCHI di fama e di prestigio mondiali. Vi sarà anche un danno incalcolabile nel settore turistico e alberghiero. La regione dei parchi si trasformerà in regione delle raffinerie e delle discariche.

CONTAMINAZIONE DELL’ACQUA
L’impianto di desulfurazione utilizzerà UN MILIONE di litri d’acqua al giorno sottratti agli acquedotti pubblici. Queste acque contaminate dallo zolfo saranno reimmesse nel terreno con un rischio gravissimo di contaminazione delle falde.

CONTAMINAZIONE DELL’ARIA
Pozzi e raffinerie immetteranno nell’aria tonnellate di polveri e di sostanze altamente inquinanti, incluso il micidiale idrogeno solforato! Non esistono filtri per impedirlo.

CONTAMINAZIONE DEL MARE
Le perforazioni già in atto in tutta la fascia di mare, anche a poche miglia dal litorale, distruggeranno l’economia della pesca e il turismo balneare.

CONTAMINAZIONE DEI TERRENI
La ricaduta delle sostanze inquinanti immesse nell’aria e nell’acqua danneggiano le potenzialità agricole della regione, così come è già avvenuto nella Val d’Agri in Basilicata.
I fanghi utilizzati per le perforazioni sono composti di sostanze altamente tossiche e talvolta vi sono anche componenti radioattivi. Per raggiungere i giacimenti petroliferi vengono scavati pozzi a 4000 – 5000 metri che attraversano le falde e non possono evitare che i fanghi vadano a contaminare la falda. La febbre del petrolio espone la nostra regione al più grave rischio che abbia mai corso nella sua storia.

IL SILENZIO
La gravità è ben nota alla classe politica che per molti anni è riuscita ad evitare ogni fuga di notizie, ben sapendo che la popolazione non avrebbe mai accettato questa trasformazione irreversibile del territorio. Anche la stampa ha nascosto e sottovalutato gli allarmi lanciati da scienziati e da grandi enti di ricerca scientifica. Per questa ragione molti abruzzesi non sanno ancora niente del rischio spaventoso che la nostra regione sta correndo. Il Centro-Oli, elemento indispensabile del progetto e principale minaccia, non esiste ancora grazie ad una legge regionale approvata nel marzo 2008. La legge è stata approvata
sotto la spinta popolare di migliaia di cittadini arrivati nel capoluogo ad assediare il palazzo della regione. Senza questa pressione popolare i politici non hanno la forza di resistere alle richieste dei petrolieri che ora sono tornati all’attacco.

L’INGANNO
Nel periodo elettorale tutti i partiti politici si sono dichiarati contrari al petrolio ed in particolare alla costruzione dei centri di desulfurazione. La pericolosità dei progetti è tale che anche il premier Berlusconi nei discorsi tenuti a Chieti e a Pescara nel dicembre 2008 aveva preso impegno con gli abruzzesi a non perseguire più tali progetti, ma questa promessa non è stata mantenuta perché il Ministero della Sviluppo Economico continua a classificare l’Abruzzo regione mineraria; il governo ha impugnato la legge regionale che bloccava la costruzione del Centro-Oli; nuove autorizzazioni vengono ancora rilasciate alle compagnie petrolifere; la legge regionale recentemente proposta dalle forze politiche di maggioranza apre la strada al petrolio e di fatto condanna a morte l’agricoltura, l’economia eno-gastronomica e lo sviluppo turistico dell’Abruzzo.
La verità sul grave rischio che stiamo correndo è ormai chiara, ma la classe politica non ha la forza e il coraggio di contrastare la compagnie petrolifere. Il rischio è ora più grave che mai!
Stampa e istituzioni cercano ancora di tranquillizzare la gente con false promesse, bugie e nascondimenti. La verità è che il nostro mare è pieno di piattaforme di ricerca ed estrazione che continuano a creare danni, mentre ad Ortona l’Eni ha già acquisito i terreni e sta facendo tagliare le vigne per far posto alla futura raffineria. Quando la gente capirà sarà troppo tardi.

GLI APPELLI FINORA IGNORATI
Un forte appello a desistere da questi scellerati progetti è stato lanciato da 88 dirigenti medici della ASL di Chieti-Ortona, docenti universitari e scienziati di diversi settori che hanno tenuto conferenze in varie città dell’Abruzzo per illustrare i rischi.
Persino la conferenza abruzzese-molisana dei vescovi, consapevole di quello che è accaduto in Basilicata, è intervenuta col documento “Abitare la Terra” (luglio 2008) in cui si chiede espressamente di rinunciare al progetto della raffineria Centro-Oli.
La contrarietà al Centro-Oli è stata ribadita dall’arcivescovo di Chieti mons. Bruno Forte anche nel documento “Quattro priorità per l’Abruzzo” (Il Centro, 10-01-2009).
La contrarietà alla politica di distruzione dell’ambiente è stata ribadita anche dall’Arcivescovo di Lanciano mons. Ghidelli e di Pescara mons. Valentinetti nell’incontro con i politici nell’Oasi di Santo Spirito (14.3.2009).
Tutti gli appelli del mondo scientifico, delle autorità religiose, delle numerose associazioni di cittadini, delle cantine, degli agricoltori, degli operatori turistici, dei comuni, non sono riusciti finora a far desistere i petrolieri che continuano a perseguire i progetti. I politici non vogliono (o non riescono a) fermarli; si sono già arresi e si vergognano di dirlo perciò occorre un’azione comune chiara e forte.

Abbiamo TUTTO da perdere e NIENTE da guadagnare nei progetti petroliferi che porteranno danni economici ed ambientali, disoccupazione, malattie e malformazioni.
Abbiamo una classe politica debole, corrotta e connivente.
Abbiamo una stampa inadeguata.

L’UNICA SPERANZA E’ UNA FORTE REAZIONE POPOLARE

Fai la tua parte per la salvezza dell’Abruzzo:

• diffondi queste informazioni,
• parla con tutti i tuoi conoscenti
• partecipa alle manifestazioni
• iscriviti ad una associazione e TIENITI INFORMATO:

http://dorsogna.blogspot.com
http://www.csun.edu/~dorsogna/h2s.pdf
http://www.ipetitions.com/petition/noraffineria/
http://www.comitatonaturaverde.it/
http://blog.libero.it/emergenzambiente/
http://www.youtube.com/watch?v=ooWKJRWB-2o
http://www.youtube.com/watch?v=1Y17XtcFAqI
http://www.youtube.com/watch?v=3hTV4-BGRoo
http://www.nonlasciamolifare.org/download/dossier_idrocarburi.pdf
http://apocalisseitalia.blogspot.com/
http://nuovosensocivico.blogspot.com/
http://abruzzono-triv.blogspot.com/
http://ortonaviggiano.altervista.org/
http://maurovanni.blogspot.com/
http://icolibri.blogspot.com/
http://www.marelibero.net/category/petrolchimico-ortona/
http://chieti.blogspot.com/search/label/Eni%20centro%20oli
http://www.imenestrelli.it/blog/ambiente
http://www.vastesi.com/blog/category/openzone/ambiente/
http://gliocchidelpopolo.splinder.com/tag/parco+costa+teatina
http://www.peacelink.it/ecologia/a/25251.html

tra le varie associazioni attive, se non sai a chi rivolgerti, ti segnaliamo:

WWF Abruzzo
Legambiente Abruzzo
Comitato Natura Verde

Written by vastesi

Maggio 27, 2009 at 11:13 PM

'I giorni del Pudente'

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Riceviamo da Astrid Checchia e pubblichiamo

Si comunica che Venerdì 29 e Sabato 30 Maggio presso la sede del Liceo Classico L. V. Pudente di Vasto in via Dante Gabriel Rossetti, si svolgeranno ‘I giorni del Pudente‘: le due giornate si propongono di consentire un approccio più accessibile alla conoscenza umanistica ed artistica.

Il tema su cui si svolgeranno le varie iniziative è “Sempre Terra: uomo e natura, eterno presente”: è stato scelto in occasione dell’ Anno della Terra (il 2009), promosso dall’ONU. Vuole pertanto riflettere sul difficile e non sempre costruttivo rapporto uomo-natura, e riscostruirlo alla luce della cultura classico-umanistica e storico-artistica, a cui il nostro istituto fa riferimento. Nelle mattinate ci saranno le conferenze con le illustri presenze dei professori Lucchetta, Mancini, Colucciello ed Onofrillo.

I due giorni di iniziative intendono svolgere attività, a carattere laboratoriale, gestiti da alcune classi delle due scuole medie statali della nostra città, Paolucci e Rossetti. All’interno de “I giorni del Pudente” è inserito il progetto “Pudente nel mondo”, che si propone di raccogliere fondi (da giovedì 30 aprile fino a sabato 30 maggio) attraverso le varie componenti dell’istituto (studenti, famiglie, personale docente e A.T.A.). La raccolta sarà destinata alle popolazioni terremotate de L’Aquila, o attraverso un gemellaggio con una scuola della zona. Durante i due giorni di iniziative sarà esposta nell’atrio della scuola una mostra di oggetti e manufatti realizzati dagli alunni dell’I.S.A.

Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.
Per info: 0873/367425

Written by vastesi

Maggio 27, 2009 at 1:57 PM

Sicurezza: questione di democrazia. Un Appello per Vasto

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Riceviamo e pubblichiamo

Esprimo il mio sdegno per quanto accaduto tra sabato e domenica a Vasto Marina. La Sicurezza e la Legalità sono valori importanti ai quali tutti noi non non vorremmo mai rinunciare. Purtroppo, però, i recenti fatti di cronaca cittadina ci ricordano che Vasto non è più il paesotto tranquillo di un tempo. Non voglio entrare nel merito delle misteriose auto incendiate o degli arresti per scazzottate o dei frutti della decennale speculazione edilizia. Vorrei solo focalizzarmi sui veri problemi e sulle possibili soluzioni.

Soluzioni che sicuramente non hanno nulla a che fare con il finto moralismo e con l’adombrata possibilità di un’ordinanza che costringa alla chiusura anticipata i pochi locali rimasti. Se qualcuno pensa di cavalcare la “tiritera” dei giovani senza valori, dei giovani annoiati e alla ricerca dello sballo a tutti i costi, sbaglia. I figli sono frutto dell’educazione dei padri e se i giovani bevono e si ubriacano, potete star certi che gli anziani non sono da meno (Scusate la franchezza). Non si può dare la colpa all’Alcool: l’alcool c’è sempre stato e sempre ci sarà!
Insomma, se le vicende dello scorso fine settimana fossero liquidate semplicemente come una crisi di valori nel mondo giovanile avremmo perso di vista il fulcro del problema…

Quello che manca a Vasto, infatti, è un servizio d’ordine, municipale notturno, attivo tutto l’anno (prego serbare grassetto). A dirla tutta, le risse colmano in maniera aberrante una lacuna che una città che cresce ai nostri ritmi non può permettersi. Non si tratta di uno stato di polizia ma di darsi delle regole e rispettarle, questa è l’unica via per affrancarsi da questo inutile proibizionismo all’italiana.

Mi rivolgo a lei direttore perchè almeno sul suo giornale si ponga la questione di come garantire a Vasto il miglior servizio di polizia e vigilanza possibile. Al momento nelle ore notturne operano solo Polizia e Carabinieri che con poche risorse e pochi uomini fanno tutto il possibile trovandosi spesso a coprire anche ruoli non proprio di loro competenza.

E poi.. Visto che molti si candidano alla provincia, ricordo che c’è anche la polizia provinciale! Personalmente non ero informato della sua esistenza nella provincia di Chieti. E Lei? Ed i suoi Lettori?
Perchè non impiegare questi uomini nel territorio di “confine” del Vastese??
Perchè non fornire Loro adeguate risorse?
Chi oserrebbe ostacolare il politico che vorrà spendere in Sicurezza?

Spero che ai nostri amministratori e ai nostri signori candidati non sfugga l’importanza del valore Sicurezza, un investimento della collettività per la collettività. Un investimento che garantisce più libertà, più mercato, più opportunità imprenditoriale soprattutto a chi, in questo periodo di crisi economica, non ha le possibilità per garantirsi un servizio di vigilanza privato.

La ringrazio anticipatamente qualora decidesse di pubblicare
Cordiali Saluti
Alessandro Gentile

Written by vastesi

Maggio 26, 2009 at 2:09 PM

Pubblicato su A Vasto, Opinione

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Campagna elettorale low-cost: D’Adamo va in bici

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Riceviamo e pubblichiamo.

Campagna elettorale low-cost: l’assessore D’Adamo va in bici

L’assessore al Commercio di Vasto Francescopaolo D’Adamo, originale come sempre, ha scelto la bicicletta (o meglio il triciclo) per la sua campagna elettorale alle Provinciali.

D’Adamo“Il Collegio Vasto 1 non è una vasta area e si può essere coprire benissimo in bici con tanti vantaggi”, spiega l’Assessore al Commercio. “Innanzitutto si ha la possibilità di incontrare tanti cittadini; poi si dimostra in concreto l’impegno verso l’ambiente; infine ci si pone con un atteggiamento di rigore nei confronti della spesa elettorale. I camion con le gigantografie 6×3 metri inquinano l’ambiente e costano cifre impossibili.

Perciò io ho pensato che questa era l’unica scelta da fare, anche perché siamo in un momento di crisi globale con tante famiglie che non arrivano a fine mese; siamo in un momento in cui si fa un gran parlare del surriscaldamento del pianeta per le emissioni di gas nocivi. In più la scelta della bici si intona perfettamente con uno dei punti più qualificanti del programma della Provincia: la Rigenerazione della Costa Teatina con la realizzazione di una pista ciclabile da Ortona a San Salvo. Oltre naturalmente le piste ciclabili in fase di realizzazione a Vasto”.

Written by vastesi

Maggio 25, 2009 at 12:31 PM

Pubblicato su A Vasto, Comunicati

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Sul movimento contro il centro oli

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Da Andrea Arabi riceviamo la seguente nota sul movimento contro il centro oli Ortona ed in generale contro lo sfruttamento petrolifero della regione Abruzzo.

Cari amici,

In queste ultime due tre settimane mi sono messo a scorrere qua e là dentro i blog che sono nati o in qualche modo si sono impegnati contro il Centro oli di Ortona. L’idea che se ne ricava è che ci troviamo di fronte ad una situazione a dir poco preoccupante: qua e là si colgono dove segni di amarezza, dove malcelata delusione e a volte anche di sconforto. Ora io voglio premettere subito che nel prendere questa iniziativa ho deciso ti tenermi sul filo della massima franchezza, a qualsiasi costo. Pertanto dico subito e senza mezzi termini che la condotta del nostro movimento è stata, in generale, impostata secondo una prospettiva limitata, tale che nel corso dell’evoluzione non si poteva non incontrare serie difficoltà.

Facciamo qualche passo indietro. Il mese di luglio scorso, in virtù di alcuni fatti e circostanze, che non sto a rievocare, ha segnato una svolta importante per lo sviluppo del movimento. E’ stata senz’altro determinante la presenza prolungata della prof. M.R. D’Orsogna. Si era partiti con grande slancio e decisione e con l’obbiettivo di fare a tappeto un lavoro di informazione e sensibilizzazione. E questo come premessa necessaria andava fatto, e, infatti, si è lavorato tantissimo in questa direzione. Però non doveva essere soltanto questa la cosa da fare. Quando si organizzavano gli incontri con le popolazioni, la gente arrivava con motivazioni diverse ma, comunque, con scarso interesse. Però dopo la proiezione del film di A. Tiracchia e la presentazione fatta dalla Prof. D’Orsogna e poi da A. Lanci, sorretti spesso dalla testimonianza del sen. E. Graziani, alla fine, immancabilmente, tutti si ritrovavano completamente cambiati: stupore, rabbia, indignazione, paura e a volte anche sconforto, indifferenza, perciò scompare, ma accanto ad un’area di ottimismo ingenuo (“no -si dice- non lo faranno, sarebbe troppo un disastro!“) l’atteggiamento più diffuso rivela l’esistenza di una sensazione, di uno stato di impotenza: “c’è poco da fare – ci sono interessi grossi – sono potenti – fanno quello che vogliono e hanno anche la politica dalla loro parte“. La cosa interessante però è che se queste voci raccolte le riporta e le riespone in un pubblico dibattito, appaiono in modo visibile e immediate reazioni che si configurano come una riscoperta di se stessi, quindi una presa di coscienza. Ad ogni modo questo ci dice che ci troviamo in una situazione di debolezza. Allora il compito nostro è chiaro: rovesciare i rapporti di forza, in moda da renderli favorevoli a noi.

La cosa si rende possibile soltanto superando quella prospettiva limitata di cui si parlava prima e quindi affrontando la questione organizzativa. Nel corso dei contatti, a tantissime persone pongo la domanda: se si mette in campo e si raduna 30-50 mila persone…? La risposta è sempre la stessa: “Eh, così il Centro oli è sicuro che non si faccia!“. Sono queste le cose che vanno colte. Quella risposta poi ci dice molto chiaramente che dalla testa dei dubbiosi sparisce il credo dell’invincibilità dell’ENI.

Noi col nostro lavoro facciamo sorgere delle idee e mettiamo in moto masse di energie, ma se a queste non facciamo corrispondere forme di organizzazioni, quelle energie si spengono o girano a vuoto. C’è un principio storicamente convalidato e consolidato dalla prassi, secondo il quale “ad ogni consapevolezza, ad ogni presa di coscienza devono corrispondere forme di organizzazione“. Allora va detto con tutta franchezza che da questo punto di vista è stato fatto poco o niente.

Già dal mese di luglio scorso s’era parlato della necessità di una struttura centrale di coordinamento stabile in modo da disporre di una forza pronta a far fronte a tutte le mosse della controparte. Il tutto veniva prospettato in vista del fatto che prima o poi si sarebbe arrivati a forme di mobilitazioni generali per le quali occorre sempre una macchina organizzativa efficiente. La convinzione traeva motivo dal fatto che le gloriose battaglie della Val di Sangro degli anni 70 (cui sempre facciamo riferimento) portarono sì ad un esito vittorioso, ma quelle lotte erano state organizzate da un grande partito (il partito comunista) affiancato da una parte dei socialisti, da alcuni sindacati, come CGIL, pescatori… e da numerose persone libere da vincoli di partito.

Adesso la situazione è quanto mai problematica: una macchina come quella degli anni 70 non esiste e il movimento, pur tanto esteso, non dispone di una struttura organizzativa autonoma. Questa questione è emersa anche il giorno della presentazione a Lanciano del libro di Enrico Graziani “LA SANGRO CHIMICA – Una vittoria per il futuro”. Apro una parentesi per dire che di quel libro è consigliabile non una lettura ma uno studio accurato: la situazione di oggi, come accennavo prima, è senz’altro diversa, ma dal libro si ricavano strumenti di analisi e criteri di valutazioni critiche molto utili per la comprensione delle leggi che governano le dinamiche che si vengono a determinare nello scontro della lotta tra la popolazione e le controparti.

Dai blog delle organizzazioni sparse per l’Abruzzo si leva un coro incessante di lamentele, di querimonie lacrimose, indignazione per la sordità e il servilismo dei politici acquiescenti, l’ipocrisia stolta degli amministratori, la miseria umana dei Marrollo o di un Fratino che non si arresta neanche di fronte alla sicura maledizione che si abbatterebbe su di lui e sui suoi discendenti. Questo però può significare che tanti di noi hanno creduto che suscitando un forte sentimento di condanna e facendo appello alla ragionevolezza, al buonsenso, alla comprensione, si potesse indurre ENI e chi lo fiancheggia ad abbandonare i loro progetti.

Se la natura dell’ENI è quella che andiamo spiegando, allora il postulato della ragione pratica è che l’esito di questa lotta dipende dai rapporti di forza (evidentemente si tratta di un dispiegamento assolutamente pacifico).

Il Computer è senz’altro un valido strumento di informazione e di sensibilizzazione, dotato anche di una certa capacità di attivazione, ma non è risolutivo: esso non è sufficiente a tirare fuori la gente dall’isolamento. Con forme adeguate di strutture organizzative invece si creano le condizioni per una maggiore responsabilizzazione dei singoli organismi impegnati, e le persone, superando il proprio isolamento, avvertono, sentono le pulsioni di un corpo in movimento di cui sono parte integrante. Soltanto in questo modo possiamo arrivare a vedere, come spesso dice E. Graziani, un popolo in movimento. A questo riguardo va ricordato un altro principio: “Quando il destino di un popolo è in pericolo, la salvezza di quel popolo è opera del popolo stesso“. Se non si marcia secondo questo principio e secondo canone organizzativo, oltre agli inconvenienti di cui si è parlato innanzi, si rischia di favorire anche il propagarsi, per altro già presenti, di pratiche di condotta lideristiche. In tal modo saremmo cattivi samurai (“I sette samurai” di quel grande genio di Akiro Kurosawwa dove nell’epilogo troviamo: “noi samurai siamo come il vento che passa veloce sulla terra,ma la terra rimane e appartiene ai contadini. Anche questa volta siamo stati noi i vinti; i veri vincitori sono loro“).

Queste acquisizioni, assunte come punti fermi, richiedono coerenza e determinazione inflessibili.

1- il 75% della popolazione secondo Berlusconi (secondo noi più dell’80%) è contrario alla petrolizzazione dell’Abruzzo; la giunta Chiodi sta governando la regione con poco più del 25% del corpo elettorale e una parte di quel 25% l’ha votata per le false promesse fatte (altro che “il popolo è con noi”).

2- la legge rinvenuta da E. Graziani che dà la facoltà alle regioni di respingere permessi e autorizzazioni concessi dal potere centrale e per la quale è in corso la raccolta delle firme.

3- la quasi totalità dei comuni e delle province sono contro; a questi si aggiungono alcuni sindacati,associazioni di categoria e le cantine sociali.

4- esistono circa sessanta organismi impegnati per bloccare la petrolizzazione.

Questi,più o meno,sono i termini della situazione. Ma io sono rimasto di stucco quando sabato 16 maggio ho letto il post della Prof. M.R. D’Orsogna dove dice: “Vorrei tanto discutere della possibilità di manifestare: secondo me è importante”. (La Prof. D’Orsogna già qualche tempo fa aveva parlato di una manifestazione da fare a maggio a Pescara). Ma come, in una situazione come quella descritta qui sopra, non c’è un organismo, un’istanza, una sede dove poter discutere delle cose da fare!?

Qui siamo ad un punto di svolta, occorre un salto di qualità; i fatti ci dicono in modo testardo sempre la stessa cosa: uscire dagli universi particolari. E con uno spirito unitario andare in tempi ravvicinati alla convocazione di una conferenza dei rappresentanti di tutte le decine di sigle impegnate nella lotta, una conferenza che dichiari lo stato di pericolo della regione e si costituisca come COMITATO di SALVEZZA REGIONALE che, con grande energia e col coraggio delle nostre ragioni, lanci un PROCLAMA ALLA POPOLAZIONE al grido di SALVIAMO LA NOSTRA TERRA E IL NOSTRO MARE!
Presidieremo le sedi televisive pubbliche, quelle pagate con i soldi del popolo, perché si spezzi il bavaglio messo dai potenti e vengano letti i nostri comunicati. Affiggeremo locandine dovunque per invitare la gente a non comprare il giornale e non vedere le televisioni che rifiutano spazi alla nostra lotta.

Di iniziative pubbliche poi se ne possono fare tante, ma l’obiettivo principale rimane sempre quello di mettere in moto una massa di popolo da fare tanto rumore che si senta da San Francisco fino a Tokio. Coloro che fanno parte delle organizzazioni sanno benissimo tutti…tutti! Quale sarà il destino maledetto che si abbatterà su questa nostra meravigliosa terra se perderemo questa battaglia. Allora le nostre tante generose organizzazioni continueranno a vivere? Ma per fare che cosa?

Forse:

– “L’Italia dei diritti”, per il diritto ai funerali di stato;

– “Gli Occhi del Popolo”, per guardar morire la gente;

– “Emergenza Abruzzo”, per l’emergenza ampliamento cimiteri;

– “Nuovo Senso Civico”,per l’aumento dei nosocomi per le vittime della malvagità dei potenti;

– “Eco via”, per curare i viali dei e per i cimiteri;

– “Natura Verde”, per sostituire con prati artificiali la natura morta;

– “WWF”, per attrezzare oasi dove accogliere i rifugiati dalle terre appestate dalle compagnie petrolifere;

– “Italia Nostra”, per piantare pietosamente croci nell’Abruzzo che fu.

E così via, ognuna secondo la propria vocazione.

22 maggio 2009

Un cordiale saluto.

Nicola Arabi
Comitato FRISA NO CENTRO OLI

Written by vastesi

Maggio 23, 2009 at 5:03 PM

Concerto "The Intelligence" (usa)

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Continuano gli appuntamenti Sideshow al Beat Cafè di San Salvo Marina con il live set incendiario degli americani The Intelligence. Concerto imperdibile per tutti gli appassionati del rock a stelle e strisce.

THE INTELLIGENCE (USA)
___________________________
SABATO 23 MAGGIO, ore 22.30
BEAT CAFE’, viale E. Berlinguer 69, San Salvo Marina (CH)
INGRESSO GRATUITO

Gli Intelligence suonano musica intensa, con suoni ruvidi e sporchi ma con sonorità molto ricercate e colorite. I loro dischi sono pubblicati dalla In the Red Records che ha nel suo roster gente come Jon Spencer, Bassholes e Dirtbombs: il meglio del garage rock americano. Per descrivere l’universo sonoro degli Intelligence bisogna far riferimento senza dubbio al rockabilly mutante dei Cramps e all’ approccio post-punk intellettuale scuola Fugazi, ma anche al cyborg surf dei Brainiac e al disagio esistenzialista di Mark E. Smith dei seminali Fall. Brani rapidi ed essenziali che colpiscono per irruenza ed efficacia che riescono a coniugare intrattenimento rock n’roll e arditezze art- oriented. Una delle migliori e più originali rock band del sottobosco indipendente americano in circolazione.

www.myspace.com/theworldisadrag
www.intheredrecords.com

Recentissima recensione su Pitchfork, la bibbia della musica indipendente sul web:

http://pitchfork.com/reviews/albums/13021-fake-surfers/

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NEXT @ BEAT CAFE’:
30 Maggio – BLESSED CHILD OPERA
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Organizzazione e promozione:
www.myspace.com/sideshowsideshow
Per ulteriori informazioni: sideshow@hotmail.it

Written by vastesi

Maggio 21, 2009 at 10:03 am

Moto…birra e porchetta!

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Riceviamo e pubblichiamo.

Moto…birra e porchetta!

ManifestoIl Fanclub di Andrea Iannone in collaborazione con la storica Macelleria dei fratelli Galiè, e con il Cocrodile Bar, una serata all’insegna dell’allegria, offrendo a tutte le persone che passeranno a salutarci, un panino con la porchetta ed una birra ghiacciata. Motori… birra e porchetta quindi, ma non solo: sarà possibile tesserarsi e prenotare gli ultimi posti disponibili sull’autobus che il fanclub sta organizzando in vista della gara del Mugello. Febbre da motori? Noi la raffreddiamo mettendoci tutta la nostra allegria e la vostra passione. Vi aspettiamo quindi numerosi in Piazza Barbacane, giovedi 21 Maggio dalle 20:00 in poi, e…

…come sempre, Forza Ianna Bianca!!!

Written by vastesi

Maggio 20, 2009 at 1:38 PM

Un vastese vince il Premio 'Enrico Zangarelli'

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Riceviamo e pubblichiamo.

Grande riconoscimento per un allievo della Scuola civica musicale “F. Ritucci Chinni” di Vasto

Il Consiglio di Amministrazione e il Direttore Artistico della Scuola sono lieti di comunicare l’ottimo riconoscimento conseguito da Francesco Valente, allievo del M.o Roberto Laccetti presso la Ritucci Chinni, che nel Concorso Nazionale “Enrico Zangarelli” (Città di Castello – PG – 07 Maggio 2009) è risultato vincitore del I premio assoluto nella categoria solisti di chitarre classica.

Tale lusinghiero risultato è segno della qualità e del valore della Scuola civica ed è un premio anche al ritrovato entusiasmo, alla progettualità e al rinnovato impegno della Scuola per la sua crescita a beneficio della vita culturale del territorio.

Il Consiglio di Amministrazione e il Direttore Artistico della Scuola civica musicale “F. Ritucci Chinni” di Vasto

Written by vastesi

Maggio 19, 2009 at 9:23 am