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Archive for dicembre 2008

Un capodanno senza lenticchie

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Riceviamo dall’Assessore alla Cultura Francesco Paolo D’Adamo

Un capodanno senza lenticchie

Per me che non gradisco le lenticchie, anzi le odio, non è un problema la mancanza di queste a tavola, aspettando la mezzanotte del 31 dicembre. Per quelli che non possono permettersi altro però, lo sarà.

Mangiare le lenticchie l’ultimo dell’anno, sarà augurio di guadagni per quello nuovo che verrà, così come la pioggia che rovina il giorno del matrimonio. Questa infatti viene considerata beneaugurate per la sposa che “bagnata” sarà fortunata.

Ho letto che da oggi, i disabili dovranno pagare il biglietto sui mezzi pubblici. Offriamo a questi almeno un piatto di lenticchie, così da garantire loro, se non altro, la speranza di trovare i soldi per pagare l’autobus ?

Io invece, chiedo al mio caro amico Paolo Tessitore di fare un bel gesto: non far pagare il biglietto ai disabili sulle linee S.A.T.

Tornando alle lenticchie, spero che siano di buon auspicio, sicuramente per chi ha veramente bisogno ma anche per chi voglia spendere per cose utili.

Mi permetto di fare un piccolo esempio. Quanti comprano o regalano libri? Mediamente per leggerne uno si impiegano sei ore, il costo di una copia si aggira attorno ai 15,00 euro, un ora di svago (di “spazzatempo” come direbbe Nino Frassica) e di … cultura, costa 2,50 euro. La copia rimane, può essere letta di nuovo o fatta leggere ad altri. Eppure si continuano a comprare e regalare oggetti insignificanti, improduttivi, vedi il pienone nei negozi di articoli cinesi.

Lo so, sembra che come al solito, io vada contro corrente ma non è così. Se infatti tutti invitano a spendere per favorire l’economia (qui si potrebbe aprire un dibattito), non mi sembra corretto che si spinga all’acquisto di cose non necessarie o addirittura inutili.

Anche mangiare le lenticchie la notte di capodanno è inutile se non si gradiscono. Perché comprarle allora … perché portano soldi ?

Auguro a tutti ogni bene per il 2009.

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Written by vastesi

dicembre 31, 2008 at 5:16 PM

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Pineto sotto attacco

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Riceviamo dall’Associazione di cultura politica IMPRONTE

Pineto è sotto attacco

Prima il petrolio a mare (concessione Petroceltic), poi l’istanza per la ricerca di idrocarburi Colle San Giovanni. Adesso, dopo che un autorevole esponente del PDL ha dichiarato che in Regione sarà stravolto il Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti prevedendo la possibilità di “termovalorizzare” anche se non sarà raggiunto il 40% di raccolta differenziata, spunta fuori la richiesta per la costruzione di un termovalorizzatore al confine con il Comune di Roseto, per il trattamento di pneumatici usati.
Non conoscendo il progetto, immaginiamo che accanto al termovalorizzatore sia prevista anche una discarica di servizio.
Si è persa ormai la cognizione del concetto di limite e non è più un mistero che l’Abruzzo sia visto da chiunque come una terra facile da conquistare.
Starà a noi dimostrare che hanno preso un clamoroso abbaglio.
Il Comune di Pineto ha già preso posizione. Ci aspettiamo che facciano altrettanto quello di Roseto, la Provincia e la Regione.
Intanto guardiamo agli Stati Uniti: a San Francisco vive una popolazione pari a quella di tutto l’Abruzzo. Eppure lì hanno una differenziata che ha raggiunto il 70% e nessun termovalorizzatore.
In Italia ed in Abruzzo, invece, c’è chi è fermo ancora al termovalorizzatore di Brescia, dove è stata interdetta la vendita di latte di alcune aziende ubicate nei pressi dell’impianto.
Quando si dice progresso!

f.to IMPRONTE

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dicembre 31, 2008 at 10:50 am

Magistrati uccisi dalla mafia

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Davide ci fa pervenire la lettera già inviata a “La Voce del Vastese”.

Magistrati uccisi dalla mafia

Caro Direttore, ho lavorato nel 1992/1993 presso una ditta di trasporti locale che distribuiva materiale scolastico in tutta Italia e tra queste la Sicilia.
Il primo ricordo che ho di questa Regione e’ la sua suggestiva bellezza, ma immediatamente dopo, il corteo anti-mafia che ho visto per l’assassinio di Salvo Lima a Palermo.
Ho lavorato e trasportato arredi anche a Corleone e Toto’ Riina era ancora latitante.
Ho visto i volti terrorizzati di ragazzi in divisa armati fino ai denti, a combattere qualcosa molto piu’ grande di loro e allo stesso tempo molto palpabile.
Come non ricordare i due Magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che rei di aver mosso troppo le acque, di aver cercato di cambiare questa martoriata Nazione, hanno offerto le loro Vite per portare a termine il loro Dovere. Proprio quel Senso del Dovere e il Senso dello Stato che quotidianamente viene macchiato da qualcuno che dal suo posto di responsabilita’ cerca un mero vantaggio economico e personale.
Quante parole, quanti buoni propositi, quanti slogan…ma lo Stato in quell’episodio, in tanti episodi e’ momentaneamente assente. Insomma ho notato come in tante Citta’ anche vicine a noi (vedi Lanciano) hanno intitolato Strade ai Due Magistrati (Falcone e Borsellino) e mi sono domandato se in futuro anche a Vasto si poteva ricordare la Memoria del Loro Sacrificio per la lotta alla Mafia e alla Delinquenza con l’intitolazione di una Strada.
Cordiali Saluti

Davide Delle Donne

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dicembre 31, 2008 at 10:34 am

Comunicato stampa Porta Nuova

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Associazione civica Porta Nuova – Vasto

www.portanuovavasto.altervista.org 

COMUNICATO STAMPA 22 Dicembre ’08
 

Martedì prossimo 23 Dicembre è convocato a L’Aquila il cosiddetto Comitato di Coordinamento Regionale per la Valutazione di Impatto Ambientale per deliberare, tra i 21 punti all’Ordine del Giorno, sull’ammissibilità del progetto di porto turistico in località Fosso Lebba a Vasto.

Martedì sapremo se in questa annosa vicenda avranno prevalso –per usare le parole de Il Centro del 17 Novembre scorso, sempre al di sopra delle parti quando sono in gioco degli interessi- le ragioni dello “sviluppo” contro quelle della “burocrazia”.

Se Vasto –pronubo l’accordo bipartisan tra i maggiori partiti presenti in Consiglio Comunale- potrà onorevolmente e felicemente erigere il porto turistico che gli spetta, il settimo sugli 80 chilometri della costa tra Termoli e Pescara; o se invece, in Regione, avranno preferito dare ascolto a certi burocraticissimi cavilli dai nomi impronunciabili o sinistri (la direttiva Habitat, la direttiva Seveso, il DLgs 334/1999), agitati dai soliti scalmanati di Porta Nuova (e pochi altri con loro).

I quali, non smentiti, argomentano da tempo di non vederci in questa faccenda per niente chiaro; e minacciano persino di ricorrere alla Commissione Europea per l’avvio di una procedura di infrazione… 

P.S.

Sul nostro sito www.portanuovavasto.altervista.org si trovano il nostro comunicato dello scorso Maggio e le Osservazioni presentate in Regione.

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dicembre 22, 2008 at 10:09 am

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Archeomagia

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Il Laboratorio d’Arte Mondo a Colori segnala gli appuntamenti con ArcheoMagia al museo archeologico di Vasto (CH).
28 dicembre e 4 gennaio

Laboratorio d’arte MONDO A COLORI
Via Messina,2 – 66054 Vasto (ITALIA)

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dicembre 22, 2008 at 12:18 am

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Premiati i migliori studenti del “Mattei”

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Riceviamo da Paola Cerella

Una cerimonia ricca di premi per i migliori studenti del “Mattei”  

Martedì 23 dicembre, nel corso di una cerimonia in programma nella sede dell’Istituto scolastico a partire dalle 10.30, l’Itis “E. Mattei” premierà gli alunni che si sono distinti per profitto nel corso dell’anno scolastico 2007/08. Ad essere premiati saranno, nello specifico: gli studenti che si sono diplomati con la votazione di 100 e lode, ai quali andrà una borsa di studio da 1.000 euro concessa dal Ministero dell’Istruzione; gli alunni che hanno conseguito la migliore votazione agli Esami di Stato per ogni specializzazione, ai quali andrà una somma di 300 euro ciascuno messa a disposizione dalla Carichieti; gli studenti che si sono distinti in ogni classe, i quali riceveranno libri, materiale didattico e informatico.

Di seguito i premiati.

Diploma con votazione di 100 e lode: Stefano Marchesani, 5°B Liceo Scientifico Tecnologico.

Migliori votazioni agli Esami di Stato per ogni specializzazione: Stefano Marchesani, 5°B Liceo Scientifico Tecnologico; Giuseppe Cilli,
5°A Chimica; Giuseppe Aquilano, 5°B Elettrotecnica; Luca Celenza, 5°B Informatica; Nicola Marchetti, 5°A Meccanica.

Migliori studenti di ogni classe:
Liceo Scientifico Tecnologico: Marco Giuliani (1°A), Marco Natuzzi (1°B), Stefano Scopa (2°A), Amar D’Adamo (2°B), Alessandro Tartaglia (3°A), Davide Petrella (3°B), Francesca Di Nocco (4°A), Giuseppe Pagano (4°B), Francesca Ruzzi (5°A), Stefano Marchesani (5°B).
Biennio Itis: Federica Iacovone (1°A), Alessandro D’Aloisio (1°B),
Pietro Assogna
(1°C), Simone Brevetti (1°D), Alessandro De Santis (1°E), Maria Greco (1°F), Giovanni Buccigrossi (1°G); Domenico Luca Romilio (2°A), Sara D’Ascenzo (2°B), Stefano Palma (2°C), Cristian Casciato (2°D), Francesco Marcello Roberti (2°E); Gabriele Lizzi (2°F), Umberto Del Vecchio (2°G).
Chimica: Valentino Pagano (3°A), Marta Della Gatta (4°A), Giuseppe Cilli (5°A).
Elettrotecnica: Gabriele Tumini (3°A), Luca Barattucci (4°A), Giorgio Tenisci (5°A), Nicola Fiadone (4°B), Giuseppe Aquilano (5°B).
Informatica: Nicola Menna (3°A), Francesco Malatesta (4°A), Loris Emidio
Ranalli
(5°A), Valerio Di Matteo (3°B), Mario Di Giacomo (4°B), Luca Celenza (5°B).
Meccanica: Anna Rita Grimaldi (3°A), Marianna Colantonio (4°A), Nicola Marchetti (5°A), Nicola Petroro (3°B), Alessandro Santini (4°B), Alex Di Vito (3°C).

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dicembre 21, 2008 at 11:56 PM

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Gestione rifiuti: molte ombre e poche luci

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Dall’Associazione di cultura politica IMPRONTE

GESTIONE DEI RIFIUTI: MOLTE OMBRE E POCHE LUCI

Per molti dei politici nostrani la parola “rifiuti” ne trascina automaticamente con sé altre due: “ampliamento” e “termovalorizzatori”. La prima si riferisce alle discariche; la seconda all’incenerimento dei rifiuti ed al contestuale recupero di energia.
Non sembra ma dall’approvazione del Decreto Ronchi ad oggi sono trascorsi più di dieci anni ma ciò non è servito ad evitare ad un disastro annunciato.
Troppo timidi, se non quasi inesistenti, gli interventi per ridurre la produzione di rifiuti. Impacciati i primi passi compiuti per migliorare la raccolta differenziata.
Secondo quanto dichiarato da un esponente di primo piano del PdL, anche la Regione Abruzzo non si sottrarrà al vezzo tutto italiano che impone a chi subentra alla guida del governo (regionale, in questo caso) di fare tabula rasa di tutto il lavoro svolto dai predecessori.

Sarà così per il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti che verrà rifatto (peccato, proprio ora che ne avevamo uno approvato dopo lunga e sofferta gestazione!). Venendo meno l’attuale Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, bisognerà anche rivedere il Piano Regionale per la Prevenzione e la Riduzione dei Rifiuti, all’interno del quale sono ricompresi gli Acquisti Verdi delle Pubbliche Amministrazioni.

Si torna così a parlare della costruzione di un termovalorizzatore (contro i tre che voleva Del Turco) che avverrà dunque:
– ignorando quanto accaduto nei dintorni dell’impianto “modello” di Brescia, dove è stata riscontrata la presenza di tracce di diossina nel latte delle mucche allevate in alcune aziende agricole;
– ancor prima che sia stato raggiunto il 40% di raccolta differenziata, contravvenendo alla normativa europea che stabilisce una ferrea gerarchia delle fasi di gestione dei rifiuti; procedendo dalla più importante a quella meno importante: prevenzione, recupero di materia attraverso la raccolta differenziata, recupero di energia e, infine, smaltimento in discarica;
– malgrado la termovalorizzazione richieda elevati consumi energetici, comporti seri rischi per la salute dell’uomo e non elimini, come invece si vorrebbe far credere, il ricorso alla discarica.

Ma anche sul fronte smaltimento c’è chi si sta dando molto da fare ….:

– per 90.000 metri cubi di ampliamento della discarica di Atri, dove si attende il rilascio dell’autorizzazione entro metà gennaio;
– per 260.000 metri cubi a Tortoreto, sulla base di un progetto presentato qualche giorno fa;
– a Notaresco, dopo l’eliminazione di una scarpata morfologica con delibera di consiglio comunale, dopo i 30.000 già accordati, per realizzare un ulteriore ampliamento da 400.000 metri cubi (manca ancora il progetto) della discarica di Grasciano. E’ invece ancora appesa la questione Irgine.

Che vicino alle discariche di rifiuti ed ai termovalorizzatori ci si ammali e si muoia di più che altrove è solo un dettaglio insignificante. Ma solo per chi non deve conviverci tutti i santi giorni.

F.TO – IMPRONTE

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dicembre 21, 2008 at 11:44 am

Presepio Vivente tra i vicoli di S. Maria

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Comunicato Oratorio S. Gabriele

VASTO – 26 dicembre, 1° gennaio, 6 gennaio ore 17.30 – 20.30

XII Edizione

“Presepio Vivente tra i vicoli di S. Maria”

 

clip_image002.jpg Sono iniziati i lavori di allestimento per il “Presepe Vivente tra i vicoli di S. Maria”, la manifestazione vastese, giunta alla 12^ edizione, che ogni anno richiama un pubblico di oltre 15.000 persone.

Gli appuntamenti sono per i giorni 26 dicembre, 1° gennaio, 6 gennaio, dalle 17.30 alle 20.30. L’ingresso è dai Giardini D’Avalos come nelle passate edizioni.

Due novità per chi fa la fila alle 17.30. All’inizio della manifestazione infatti in quella zona c’è la scena dell’arrivo di San Giuseppe e La Madonna a cavallo dell’asinello che fanno ingresso al Presepio. Alle 18 invece nella stessa area c’è la scena dell’arrivo dei magi con i cavalli.

L’iniziativa patrocinata dal Comune, dalla Provincia di Chieti e dalla Regione Abruzzo e sponsorizzata da ditte locali è organizzata dall’Istituto San Gabriele assieme ad un gruppo di volontari, riuniti nel Comitato Presepe Vivente.

La manifestazione ha il pregio di riunire e coinvolgere circa 200 persone tra anziani, giovani e bambini, che lavorano assieme per far rivivere momenti di grande emozione religiosa in questa piccola Betlemme nostrana, tra la fioca luce dei vicoli, come in una tipica comunità di contadini e artigiani dei secoli passati.

 

Comitato Presepio Vivente Istituto San Gabriele – Coordinatore fr. Pietro Del Grosso tel 0873367354

http://www.sangabrielevasto.it/presepio.asp

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dicembre 21, 2008 at 8:35 am

Per fermare la corsa al petrolio

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Riceviamo dall’associazione di cultura politica IMPRONTE:

I COMUNI HANNO GLI STRUMENTI PER FERMARE LA CORSA AL PETROLIO. SENTENZA STORICA DEL T.A.R. DI CATANIA.

La notizia è di quelle che lasciano intravedere uno spiraglio di luce in fondo al tunnel della corsa agli idrocarburi che, superata la fase delle promesse elettorali, in Abruzzo non si è mai arrestata.

Il T.A.R. per la Sicilia, Sezione di Catania, con sentenza di merito del 6 novembre 2008, ha accolto il ricorso presentato dal Comune di Vittoria contro la Regione, la Provincia di Ragusa, l’Ifficio del Genio Civile sempre di Ragusa, l’ARPA, l’ASL 7 di Ragusa e la società Panther Eureka S.r.l., in ordine alle autorizzazioni rilasciate dalla Regione Sicilia alla stessa Società Panther per la ricerca di gas metano e petrolio in una zona, sita in territorio diverso da quello di Vittoria, in cui sono presenti le sorgenti d’acqua che servono alcuni centri siciliani tra cui, per l’appunto, quello di Vittoria.

La concessione rilasciata a suo tempo dalla Regione Sicilia interessa 747 kmq, ben distribuiti tra i Comuni di Avola, Noto, Rosolini, Modica, Vittoria, Ragusa, ecc.

La sentenza del T.A.R. Catania potrebbe essere il miglior deterrente sia contro il dilagare della “trivellite acuta” sia contro la tentazione di alcune Amministrazioni Locali di alzare bandiera bianca di fronte allo strapotere del Ministero per lo Sviluppo Economico, delle Regioni e delle compagnie petrolifere.

Quante volte abbiamo udito infatti qualche Sindaco affermare, in camera caritatis, che alle Conferenze dei Servizi le Amministrazioni Locali non ritengono utile partecipare perché “lì contano come il 2 di coppe a briscola” e che, comunque, le decisioni che contano si prendono altrove e a loro insaputa? Nulla di più sbagliato: alle Conferenze dei Servizi bisogna andarci anche se non si è stati invitati. “Ma come facciamo ad andare alle Conferenze se non sappiamo quando si tengono?” Usando la dovuta intelligenza, appreso dell’esistenza di una qualsiasi istanza (basta consultare il sito web del Ministero per lo Sviluppo Economico), le Amministrazioni Locali possono tenersi costantemente informate.

Ma torniamo alla notizia. In effetti la sentenza del T.A.R. Catania potrebbe essere una specie di salvagente a cui tutti i Comuni ora possono sperare di aggrapparsi. Pensiamo, ad esempio, a quelli di Mosciano Sant’Angelo, Tortoreto, Sant’Omero, Nereto, Corropoli, Torano Nuovo e Controguerra, toccati direttamente dalla concessione Colle dei Nidi, sulla quale si sono già espressi favorevolmente sia lo Stato sia la Regione Abruzzo.

Cosa ha stabilito di così rivoluzionario il T.A.R. Catania che li possa interessare?

Semplice: che in “qualsiasi procedimento amministrativo (e dunque anche in seno ai procedimenti di V.I.A.), l’Amministrazione procedente è tenuta a coinvolgere nel procedimento (Valutazione di Impatto Ambientale compresa) i soggetti portatori di interessi sostanziali relativi all’oggetto del procedimento medesimo”. Per la Concessione “Colle dei Nidi”, i Comuni di Mosciano Sant’Angelo, Tortoreto, Sant’Omero, Nereto, Corropoli, Torano Nuovo e Controguerra sono stati coinvolti nel procedimento amministrativo? Sono stati regolarmente invitati alle Conferenze dei Servizi? Sono stati coinvolti nel procedimento anche gli altri Comuni che, non rientrando nella concessione, potrebbero subire ricadute negative sulla salute pubblica e sull’ambiente (es.: inquinamento della falda idrica sotterranea), causate dalle attività di perforazione ed estrazione?

Qualora anche a una sola di queste domande si dovesse rispondere con un “no”, potremmo ancora considerare la partita della concessione “Colle dei Nidi” ancora tutta da giocare.

f.to IMPRONTE – Giulianova

» sentenza tar sicilia.pdf

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dicembre 20, 2008 at 10:12 am

Appello a Chiodi

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Riceviamo dall’associazione di Cultura Politica IMPRONTE:

ARCHIVIATE LE ELEZIONI E DIMENTICATE LE PROMESSE, RIPARTE LA CORSA AGLI IDROCARBURI NEL TEATINO.

APPELLO A CHIODI: SUBITO UNA LEGGE REGIONALE PER FERMARE LA PETROLIZZAZIONE IN TUTTO L’ABRUZZO.

SITUAZIONE DRAMMATICA ANCHE PER QUANTO RIGUARDA LE DOMANDE DI RICERCA DI IDROCARBURI SU TERRAFERMA. IN PROVINCIA DI TERAMO, DOPO IL SI’ DELLA REGIONE, LA “COLLE DEI NIDI” E’ QUASI IN DIRITTURA D’ARRIVO.

NECESSARIO AUMENTARE LE ROYALTIES PER LA REGIONE E I COMUNI A VALERE ANCHE SULLE CONCESSIONI GIA’ ESISTENTI.

NEDL FRATTEMPO, PER LE PIATTAFORME MARINE I COMUNI INTERESSATI PRENDANO ESEMPIO DA PINETO A CUI L’ENI HA GIA’ VERSATO UN ACCONTO DA 1 MILIONE DI EURO PER L’ICI.

I CONTROLLI SULLE ISTANZE E SULLE ATTIVITA’ ESTRATTIVE DEVONO RESTARE SALDAMENTE IN MANO ALLA REGIONE. E’ NECESSARIO FERMARE IL 1441-TER (ORA 1195 AL SENATO).

NO AL CONFINAMENTO DELL’ANIDRIDE CARBONICA LIQUEFATTA NEI FONDALI MARINI DELL’ADRIATICO ABRUZZESE

Una cosa è promettere in campagna elettorale che il Centro Oli non si farà; altra cosa è mantenere la parola data. E infatti il Consiglio dei Ministri nella seduta di oggi ha deciso di impugnare la Legge Regionale n.14 del 15 ottobre scorso con la quale si vietava di rilasciare, fino a tutto il 31 dicembre 2009, permessi per costruire insediamenti di industrie che svolgano attività di prospezione, ricerca, estrazione e lavorazione di idrocarburi sulla costa teatina.

Il neo Presidente della Regione, Gianni Chiodi, ha il dovere politico e morale di contrastare la grave decisione assunta oggi dal Governo e di farsi inoltre promotore di una serie di azioni concrete e necessarie contro la petrolizzazione non solo della costa teatina ma di tutto l’Abruzzo, provincia di Teramo inclusa.

Chiediamo al Presidente Chiodi un atto di coraggio e, quindi, non solo di intervenire con ogni mezzo a difesa della Legge Regionale n.14/2008 ma anche di inserire tra i primissimi punti della sua agenda di lavoro l’approvazione, in Consiglio Regionale, di una legge che riprenda i contenuti della proposta già avanzata dalla Prof.ssa Maria Rita D’Orsogna e dal movimento Nuovo Senso Civico, e condivisa anche da Impronte, che preveda nuove norme sulle concessioni riguardanti le attività di ricerca, di estrazione e lavorazione di gas e petrolio in Abruzzo; in particolare:

per le attività su terraferma, una moratoria di almeno 30 anni per la lavorazione del petrolio e per il rilascio di permessi per industrie legate al comparto petrolchimico, né per i sondaggi, né per l’estrazione, né per la lavorazione del petrolio, né per la costruzione di oleodotti, né per la costruzione di impianti di stoccaggio.

Oggi la situazione delle istanze di permesso presentate da numerose compagnie per la ricerca, l’estrazione e lo stoccaggio in terraferma di idrocarburi liquidi e gassosi, è allarmante. Delle 14 domande, ben spalmate soprattutto sulle provincie di Teramo, Pescara e Chieti, alcune sono in dirittura d’arrivo. In particolare per la “COLLE DEI NIDI”, che interessa il territorio delle province di Ascoli Piceno dei Comuni di Bellante, Mosciano Sant’Angelo, Tortoreto, Sant’Omero, Nereto, Corropoli, Torano Nuovo e Controguerra, i giochi sono praticamente fatti visto che anche i competenti uffici della Regione, l’estate scorsa, hanno determinato, con atto a firma del dott. Alfredo Moroni, di comunicare il proprio assenso al Ministero dello Sviluppo Economico per il conferimento del permesso di ricerca alla Soc. Gas Plus Italiana, relativamente alla porzione di territorio ricadente nella Regione Abruzzo.

Tra quelle più lontane dal punto di arrivo ricordiamo invece l’istanza “POGGIOFIORITO STOCCAGGIO” che interessa i Comuni di Casacanditella e di Fara Filiorum Petri, e che è legata a doppio filo da una trattativa in corso tra la milanese Gas Plus S.p.a. e la  Gazprom Export per lo sviluppo e la gestione comune degli stoccaggi e la vendita di gas russo sul mercato italiano.

 

per le attività in mare, il divieto di lavorazione del petrolio sulle piattaforme in mare. La distanza minima dalla costa per le piattaforme deve essere di almeno 20 km.

Il Piano Triennale per lo Sviluppo approvato dal Governo deve essere quindi modificato nella parte in cui prevede che l’Abruzzo debba essere terreno privilegiato di ricerca e coltivazione di idrocarburi;

 

– per quanto riguarda le royalties, abolizione della franchigia sull’inizio delle attività estrattive; alla Regione Abruzzo ed ai Comuni devono essere riconosciute royalties pari almeno al 40% del valore del petrolio e del gas estratto su tutte le attività, sia vecchie che nuove. Queste risorse devono finanziare l’uso delle energie alternative, considerato anche che il costo del petrolio, oggi pari a 40 dollari/barile, si attesterà già tra qualche mese intorno ai 65/70 dollari/barile. 

 

In attesa che l’importo delle royalties venga innalzato, c’è sempre la possibilità che i Comuni riescano a rifarsi dai danni prodotti dalla presenza di impianti sul loro territorio applicando l’ICI, anche nel caso delle piattaforme marine. Il Comune di Pineto, ad esempio, dopo aver contestato nel dicembre 1999 all’ENI l’omessa presentazione della dichiarazione, nonché l’omesso versamento ICI per gli anni dal 1993 al 1998 relativamente a quattro piattaforme petrolifere per l’estrazione di idrocarburi installate nelle acque territoriali, ha richiesto il pagamento di una somma complessiva di circa 17 milioni di euro a titolo di imposta, sanzioni per omesso versamento e omessa dichiarazione e interessi.

Malgrado il ricorso presentato dall’ENI, accolto nei primi  due gradi di giudizio dalla Commissione Tributaria Provinciale di Teramo e dalla Commissione Tributaria Regionale de L’Aquila, la Corte Suprema di Cassazione con la sentenza del febbraio 2005 ha invece riconosciuto il potere impositivo del Comune anche sulle acque territoriali rinviando per la decisione di tutti gli altri motivi ad altra sezione della Commissione Tributaria Regionale dell’Abruzzo.

In conclusione nel bilancio del Comune di Pineto è presente la somma di 1 milione di euro versato dall’ENI in via cautelativa. Quanto al resto si vedrà.

 

 

– per quanto riguarda i sistemi di monitoraggio, l’istituzione di un’Agenzia regionale per il controllo delle attività estrattive, che controlli le quantità di petrolio estratto ed il rispetto dei limiti delle emissioni. Oggi, invece, controllore e controllato coincidono sicché nessuno è certo fino in fondo della veridicità delle quantità di idrocarburi estratti dichiarate, su cui vengono poi calcolate le royalties.

 

 con riferimento alla Procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, la stessa deve rimanere di competenza della Regione e non, come previsto dal DDL 1195 in discussione al Senato, dell’Amministrazione dello Stato. 

Gli indici delle emissioni di inquinanti devono essere conformi a quanto previsto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e, inoltre, nei processi decisionali devono essere previste la massima informazione e la partecipazione delle comunità locali.

Al Presidente Chiodi chiediamo anche di attivarsi affinché le piattaforme in disuso dell’Adriatico abruzzese (5 le abbiamo proprio nel Teramano) non vengano utilizzate da Eni ed Enel come futuri depositi di anidride carbonica.

f.to IMPRONTE – giulianova

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allegato a – elenco istanze

Cipressi, Colle dei Nidi, Villa Carbone, Villa Mazzarosa,  Colle San Giovanni (Comuni interessati: Atri, Pineto, Sant’Angelo), Corropoli, San Giovanni Teatino, S. Venere, Carovilli, Agnone,  Colle Ginestre, San Buono, San Rocco, Aglavizza (Comuni interessati: Cupello), Poggiofiorito Stoccaggio (Comuni interessati: Casacanditella, Fara Filiorum Petri)

Written by vastesi

dicembre 18, 2008 at 8:24 PM