Archive for aprile 2008
L’istituzione delle Riserve Naturali della Costa Teatina non si tocca!
Leggiamo su piazzarossetti.it
L’istituzione delle Riserve Naturali della Costa Teatina non si tocca!
Una nota della segreteria provinciale e di quella locale di Rifondazione Comunista
Da Alessadro Feragalli, segretario provinciale di Rifondazione Comunista, e da Marco Marra, segretario del Circolo PRC “Sante Petrocelli” di Vasto, riceviamo e pubblichiamo:“Le dichiarazioni del Presidente Regionale di Confindustria sulla richiesta di verificare la legittimità costituzionale della legge che istituisce il sistema delle aree protette della costa teatina non stanno in piedi.
E’ proprio sui principi di uguaglianza e di libertà di iniziative economiche che le dichiarazioni del Sig. Marrollo cadono in contraddizione.
Ricordiamo a Confindustria che la Regione Abruzzo deve valorizzare la specificità del proprio territorio e da questo può trarne nuove forme di sviluppo, come il Turismo Ecosostenibile che solo le Riserve Regionali e i Parchi possono concretizzare.
Se i progetti di investimento sul territorio abruzzese sono solo di natura industriale e di estrazione di inerti e apertura di cave, allora il territorio costiero verrebbe compromesso a tal punto da ledere “la libertà” di “iniziare a investire economicamente” sul turismo ecosostenibile.
Ricordiamo a chi è abituato a ragionare per “profitto”, come Confindustria, di aprire le proprie prospettive di crescita del territorio. Basterebbe guardare i dati economici di quei territorio, in Italia e all’Estero, che hanno investito sulla riqualificazione delle proprie risorse naturali.
E ricordiamo anche a tutta la classe politica che amministra la Provincia di Chieti e la Regione Abruzzo, di continuare verso la tutela del nostro Territorio uscendo anche dalle contraddizioni di sviluppo ancora presenti in provincia di Chieti: ci riferiamo in particolare alla creazione del Centro Oli a Ortona e alla indisturbata attività in mare del “rospo” (piattaforma mobile), a pochissimi chilometri dalla costa vastese, che sta trivellando in modo itinerante, i nostri fondali alla ricerca di gas.
Lo sviluppo, qualunque siano le scelte politiche, deve avere coerenza con le caratteristiche del territorio.
Vasto sull’orlo del disastro ambientale
Da Alessandro Gentile riceviamo e pubblichiamo:
Vasto sull’orlo del disastro ambientale
“Vasto terra d’oro? Si, ma oro nero.” Questa la risposta alla domanda di un collega che mi chiedeva se Vasto fosse ancora “’bbelle e terra d’eure”.
La notizia di un giacimento petrolifero a largo delle coste di Vasto non è nuova. Si tratterebbe del giacimento più ricco d’Europa, ma esauribile nel giro di soli 15 anni. Il contesto internazionale spinge ad una ricerca forsennata di nuovi giacimenti con conseguenze devastanti per ambiente ed economie locali. Le varie multinazionali del petrolio arrivano, trivellano, guadagnano e se ne vanno poco importa se il petrolio finirà presto e se lo sviluppo su di esso basato non potrà mai garantire ricchezza e benessere.Per rendersi conto di quanto sia concreto questo pericolo basterebbe fare una passeggiatina in Basilicata nella zona di Viggiano (Potenza) dove la maggior parte dei cittadini è stata costretta ad abbandonare vigne e paese preoccupata dalla crescente disoccupazione, miseria e problemi di salute. Oggi dobbiamo chiederci se anche Vasto corra questo pericolo e se la piattaforma che dista solo pochi chilometri dalla costa vastese non sia il preludio ad un esasperato sfruttamento del territorio e del sottosuolo. Intanto in città si continuano ad organizzare pregievoli manifestazioni senza rendersi conto in alcun modo del pericolo incombente. E’ cosi che al rischio petrolio si aggiunge quello che deriva dal raddoppio del porto di Vasto, progetto che probabilmente accelererà il naturale processo di erosione già in atto. Un raddoppio del porto quando a pochi chilometri abbiamo il Porto d’Abruzzo (Ortona) ed a poche miglia il porto pugliese di Manfredonia.
Un inutile sperpero di soldi (146 milioni di euro) per una città con ben altre esigenze, visto che solo pochi mesi fa sono stati soppressi lo scalo merci e la biglietteria della nostra principale stazione ferroviaria. “Occorre evitare che le zone costiere siano influenzate da una serie di politiche non collegate fra loro e poco coordinate, provenienti da livelli di potere differenti. La strategia ICZM dell’UE impone un’analisi ed una ponderazione minuziose dell’impatto di ciascuna politica sulle zone costiere.” Questo è quello che si legge dalle pagine web della commissione europea a proposito di gestione integrata della costa. Purtroppo è quanto di più distante ci sia dalla realtà vastese. Nonostante la presenza sul nostro territorio di tutto ed il contrario di tutto, i nostri politici hanno ancora il coraggio di parlare di compromesso, di convivenza proficua tra attività produttive, siti SIC e Riserve. Come se i cittadini ed i turisti non fossero al corrente del danno che alcune industrie continuano a recare da anni a turismo, natura, salute e qualità della vita; come se la cittadinanza dovesse sempre e comunque recitare la parte “del passivo”. Signori, c’è un disastro ambientale in atto: piattaforme, cementificazione della costa, ampliamenti portuali inutili, discariche abusive e tanto altro ancora.
Tuttavia è rimasta un’ultima speranza per salvare Vasto da un disastro ambientale ed economico di proporzioni gigantesche, la scommessa sul Parco Nazionale. A breve, il nostro consiglio comunale si dovrà pronunciare sulla Perimetrazione del Parco Nazionale della Costa Teatina, una perimetrazione che includerebbe gran parte del territorio vastese garantendo sviluppo sostenibile e salvaguardando la città dalla speculazione edilizia. Ci sarà volontà politica di dire SI al parco oppure come al solito la risposta sarà NI in modo da permettere uno sviluppo incoerente che la stessa commissione europea dichiara di voler contrastare???
Comunicato stampa AN su piattaforma petrolifera
COMUNICATO SU INTERROGAZIONE PIATTAFORMA ESTRAZIONE PETROLIO
E’ stata presentata, questa mattina, dai Consiglieri Comunali di Alleanza Nazionale per il Popolo della Libertà, Lorenzo Russo e Dario Ciancaglini, una interrogazione urgente al Sindaco di Vasto, per sapere maggiori informazioni riguardo la piattaforma di estrazione del petrolio situata di fronte la riserva di Punta D’Erce.
Nei giorni scorsi, infatti, non molto a largo dalla spiaggia di Punta Penna,in mare, sono state posizionate quattro torri atte ad estrarre petrolio.
Nell’interrogazione si chiede per quanto tempo la piattaforma stazionerà lì,e se sono state prese le dovute cautele visto anche l’imminente arrivo della stagione estiva e,contestualmente,dei turisti sulle spiagge,oltre, naturalmente, che degli stessi Vastesi.
Alleanza Nazionale per il Popolo della Libertà – Vasto
Un piccolo paese d’Abruzzo conosciuto solo perchè piovono le multe
Riceviamo da Paola Cerella una lettera inviatale da una ragazza di S. Giovanni Lipioni.
Nonostante la gravità del problema è tristemente nota a tutti, sembra manchi ancora la giusta sensibilità da parte degli enti e delle autorità competenti.
Comunque sia, il messaggio è anche un importante invito a riflettere.
“Un piccolo paese d’Abruzzo conosciuto solo perchè piovono le multe”…
Un Sangiovannese, che condivide la Trignina (SS.650), con altri pendolari dei paesi limitrofi, sa di aver fatto una scelta, quella di restare nel proprio paese nativo, attaccato ai suoi affetti famigliari, uno dei pochi valori veri su questa terra, ma nello stesso tempo sa del sacrificio che deve affrontare per spostarsi per vivere, percorrendo la SS.650, strada dimenticata da chi di dovere, strada che non garantisce nessuna sicurezza, dove non so chi per ovviare ai problemi gravi, ha dato vita al famoso autovelox, facendo rispettare le norme, giuste, di 70 kmh. Ironia della sorte, nonostante tutto questo, Tiziano e Roberto muoiono pur osservando i limiti di velocità.
Il gran traffico giornaliero, le multe che piovono, il malcontento generale mette d’accordo tutti sul fatto che bisogna trovare una soluzione urgente.
E’ la protesta di tante famiglie distrutte, che non trovano pace, ma vorrebbero giustizia, e di tanti pendolari che frequentano tale strada.In Francia, in Inghilterra il messaggio “vittime stradale” è molto più rilevante e provocante. Non solo fiori sulla strada ma su di essi, pannelli, lunghi 5 m, dove una sagoma rappresenta la vittima, la sua età, la famiglia che lascia.
Gli automobilisti prendono coscienza della tragica realtà che i pannelli rappresentano e valutano la necessità di alzare il piede dall’acceleratore considerando che la vita è un dono…
Più sicurezza sulla strada, più buon senso da parte di noi tutti, affinché il sacrificio di Tiziano e Roberto sia l’ultimo di una lunga serie.Un pendolare, che la mattina lascia la propria famiglia per necessità di lavoro e che a fine di giornata vorrebbe riabbracciarla …come loro…come noi tutti.
Testo a cura di J &M.RF (solo iniziale)
Il G.A.S. di Vasto su RaiTre
Angela ci informa che Sabato 26 Aprile, alle ore 12.25, su RaiTre, verrà trasmesso un servizio di approfondimento sui Gruppi di Acquisto Solidale (G.A.S.), con interviste anche al gruppo di Vasto.
Grazie!
Comunicato stampa Cogecstre
Riceviamo dalla cooperativa Cogecstre il seguente comunicato stampa
Riserva Naturale Regionale Punta Aderci: Sequestro cautelativo delle strutture di legno sulla spiaggia di Punta della Lotta affidate alla Cogecstre
Da circa venti anni la Coop Cogecstre si è interessata della conservazione degli ecosistemi in un tratto della costa abruzzese meglio conservata nel Comune di Vasto, la Riserva Naturale Regionale Punta Aderci. Tuttavia la ricerca di azioni sostenibili con la protezione della natura che permettono nel rapporto uomo-ambiente di tutelare i cicli biologici, il territorio, le risorse naturali e culturali, e in generale la qualità della vita, non ha risposte univoche. I progetti avviati nelle aree protette prevedono utilizzazioni diverse del territorio e vogliono mantenere intatte le risorse naturali: sono veri laboratori all’aperto, dove si sperimentano e si verificano nuove possibilità e idee. Non è facile trovare e attuare soluzioni che possono definirsi eco-compatibili e favorire, al tempo stesso, l’affermazione di una coscienza ambientale con la partecipazione popolare alle azioni da intraprendere. Il Piano di Assetto Naturalistico della Riserva di Punta Aderci dopo un iter lungo e faticoso è stato approvato dal Consiglio Regionale, l’area protetta di Vasto è per questo avviata ad una nuova fase di sviluppo sostenibile, con la possibilità di un ruolo-guida nel panorama delle riserve litoranee dell’Abruzzo che, nei prossimi anni, dovranno necessariamente assumere una funzione di sistema. La Convenzione per i servizi di gestione della Riserva Naturale di Punta Aderci stipulata tra l’Amministrazione Comunale di Vasto e la Coop. COGECSTRE di Penne è stata siglata nel mese di Febbraio 2007. Tra i vari compiti, le attività affidate alla Cooperativa sono disciplinate dall’art. 1 della Convenzione e riguardano, per quanto attiene le strutture: l’organizzazione e la conduzione ai fini educativi, ricreativi di un centro visite della riserva; la manutenzione ordinaria delle strutture; e il servizio di accoglienza del pubblico nella riserva. I manufatti sottoposti a sequestro preventivo in questi giorni, sono stati costruiti nel 2004 quando la COGECSTRE non era responsabile della Riserva Naturale di Punta Aderci. L’esperienza accumulata nella gestione delle aree protette ci porta ad operare con estrema cautela ed attenzione, soprattutto nelle aree demaniali, come si evince con lettera del 15/06/2007 prot. 25304, indirizzata all’Ufficio Demanio del Comune di Vasto, dove la COGECSTRE richiedeva perfino l’autorizzazione all’accesso nelle strutture di legno della riserva con le vetture di servizio del personale per esigenze di gestione (concessa con nota del Comune di Vasto del 27/06/2007). Le opere previste dai Piani finalizzati sono invece sottoposte a Valutazione d’Incidenza quando l’area protetta, come nel caso di Vasto, ricade all’interno di un Sito di Interesse Comunitario (SIC). La Cogecstre coinvolge i massimi esperti del settore per contribuire alla migliore riuscita dei lavori che però avvia solo dopo aver ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie. Resta pertanto difficile da definire le considerazioni infondate affermate dalla Signora Sabrina Bocchino e riportate in un articolo pubblicato sul n. 67 del quotidiano del Vastese la Voce dal titolo “Nel mirino del Circomare anche una cabina in legno della Cogecstre (…) intervento adottato contro la COGECSTRE che invece di preservare l’ambiente da atti di abusivismo si è resa protagonista ella stessa di un abuso”. La Cogecstre di Penne non può essere protagonista di abusi in quanto non ha progettato, costruito o acquistato le strutture di legno realizzate alcuni anni fa e si è limitata ad avviare le numerose iniziative solo dopo la firma della Convenzione (2007) con il Comune di Vasto e in base ad un programma approvato dal Comitato di Gestione della Riserva stessa di cui si auspica la convocazione d’urgenza per definire eventuali modifiche al programma di lavoro 2008 con l’avvenuto sequestro dei manufatti di legno. In questi giorni la Cooperativa era impegnata a garantire la manutenzione ordinaria dei sentieri e delle strutture di legno della riserva, purtroppo danneggiati continuamente da atti vandalici, con tentativi di scasso per furti (denunciati più volte alle autorità competenti), vernici imbrattanti e spesso indelebili e deperimento del legno stesso. Le strutture di legno sono localizzate all’ingresso dell’area protetta, alla base della falesia marina, con una scarpata alta circa 30 m e accumuli di blocchi rocciosi epiclastici. Si tratta dell’affioramento di successioni limo-argillose, sabbiose e conclomeratiche, riferibili al ciclo regressivo che ha interessato il bacino periadriatico nel Pleistocene inferiore. Tutto il litorale è interessato da fenomeni erosivi, causati dalla particolare alternanza di coste basse e sabbiose e di coste alte, anche se la spiaggia, emersa ai piedi della falesia, a seguito della costruzione del molo, è ritenuta relativamente stabile rispetto al passato. L’instabilità della falesia ha probabilmente contribuito alla conservazione di questo “ultimo” lembo di costa abruzzese e del sottostante ecosistema marino, preservando questo unicum ambientale dall’eccessiva antropizzazione costiera, che ha caratterizzato lo sviluppo urbanistico della nostra regione negli ultimi 20 anni. Con le frane in atto nella falesia e in riferimento alle possibili evoluzioni delle dune è opportuno procedere ad una nuova definizione delle zone omogenee della riserva con la mappa dei nuovi vincoli in materia ambientale e dei confini tra le aree pubbliche e private in modo da evitare conflitti di pubbliche competenze. In attesa di chiarimenti con gli organi Comunali e Regionali la Cogecstre continua con l’opera di valorizzazione turistica e culturale nella Riserva di Vasto con numerose iniziative in via di realizzazione. Domenica 20 Aprile è previsto l’incontro tra la delegazione giovanile del Club Alpino Italiano con circa trecento partecipanti e gli operatori della riserva accompagnati dal Dr. Francesco Petretti direttore della Rivista Oasis e conduttore televisivo di Geo e Geo la nota trasmissione di Rai tre, invitato a Vasto dalla Cogecstre in occasione della chiusura del progetto “Al cinema con papà…” organizzato dai CEA Pancrathium di Vasto e A. Bellini di Penne. Inoltre oggi partirà una nuova campagna di conservazione di un raro limicolo delle coste italiane con il censimento del Fratino, simbolo della Riserva stessa di Punta Aderci aderendo all’iniziativa nazionale avviata dal WWF. Per l’occasione e per la tutela delle aree di nidificazione all’interno della Riserva la Cogecstre ha stampato una serie di cartelli educativi ed ha realizzato speciali manifesti da applicare nei siti più idonei di tutta la costa abruzzese.
COOP COGECSTRE
Il Presidente
Fernando Di Fabrizio
"Par condicio" sul centro oli
Nel clima acceso della campagna elettorale è notevole ed apprezzabile che su un tema emergente quale il Centro Oli di Ortona due opposte fazioni arrivino a dire le stesse cose.
Speriamo di non venir meno alla par condicio.. in realtà per essere davvero “par” si dovrebbero pronunciare chiaramente sulla questione tutte le parti politiche.
Cemento in località 'La Canale'
Riportiamo da piazzarossetti.it.
Vasto: in località “La Canale” in atto un’altra colata di cemento
In virtù di un Piano Regolatore Generale scellerato si costruisce a due passi dal mare
Una colata enorme di cemento a due passi dal mare!!! E’ quanto sta accadendo a Vasto, in località “La Canale”, in uno dei punti più belli e meravigliosi della costa. A causa di un Piano Regolatore Generale voluto e concepito secondo criteri molto discutibili, si sta rovinando uno degli angoli più suggestivi del territorio. Quel P.R.G., che ha nomi e cognomi ben individuabili, grida e griderà “vendetta” per decenni. Lì, in riva al mare, si stanno costruendo fabbricati a ridosso della linea di battigia in disprezzo di ogni più elementare buon senso. Ci chiediamo: dove scaricheranno le fogne di quei complessi? Dove parcheggeranno le auto i proprietari ed i frequentatori di quelle case? Interrogativi destinati a rimanere senza risposte. Farebbero bene i vastesi, in questi giorni, a fare una passeggiata da quelle parti in modo da rendersi conto con i propri occhi di quello scempio in atto che non riusciamo a descrivere con le nostre parole. E’ bene che vadano, che guardino le colate di cemento già in atto, che scattino foto e facciano giungere le loro proteste alle Autorità competenti.
La perimetrazione in ambito locale del Parco Nazionale della Costa Teatina. Un appello ai partiti.
Segue il comunicato stampa emesso stamattina dall’associazione civica Porta Nuova per il quale siamo tra i firmatari.
La perimetrazione in ambito locale del Parco Nazionale della Costa Teatina. Un appello ai partiti.
1. Siamo giunti ormai, a Vasto come negli altri comuni interessati, alla vigilia dell’ultimo passo, quello decisivo, per la costituzione del Parco Nazionale della Costa Teatina: l’individuazione del perimetro, la cosiddetta perimetrazione.
La legge(1) stabilisce che i parchi nazionali siano delimitati “sentita la Regione”. E la Regione Abruzzo una sua proposta l’ha formulata: il Parco Nazionale dovrebbe interessare tutta la fascia costiera compresa tra il tracciato dell’autostrada A14 e il mare; ma ha altresì ritenuto di lasciare la decisione ultima ai Comuni. Il Comune di Vasto, a seguito di una risoluzione approvata nel Consiglio Comunale dello scorso 7 Marzo, si è impegnato a decidere, per la parte compresa nel suo territorio, solo dopo aver consultato la popolazione.
A questo passo l’opinione pubblica, e lo stesso ceto politico locale, rischiano di giungere completamente impreparati. La pubblica opinione per essere stata, nei sette anni dall’istituzione del Parco ad oggi(2), scarsamente informata; il ceto politico locale, per non averci mai creduto veramente.2. Ci spieghiamo meglio. A Vasto, e lungo la costa teatina, esistono già 5 Riserve Regionali, denominate nell’insieme come Sistema delle Aree Protette della Costa Teatina(3). Esso riguarda una parte della fascia costiera, importante ma localizzata; e lascia impregiudicato tutto il resto. Ecco, un parco nazionale è qualcosa di profondamente diverso.
La legge italiana prevede per un parco nazionale l’istituzione di un Ente Parco, l’approvazione di un Piano del parco, di un Regolamento del parco, di un Piano economico e sociale; inoltre la possibilità di accedere ai fondi speciali statali ed europei, etc… Con l’istituzione di un parco nazionale non si perimetra in Italia semplicemente uno spazio geografico o un territorio. Si fa qualcosa di molto diverso e di molto più complesso e impegnativo: si individua e si regola un intero ambito locale all’interno di un progetto di interesse nazionale che lo riguarda nel suo insieme. Esso, proprio per questo, non è né può essere un progetto di sola conservazione, ma oltre che di conservazione, anche un progetto economico e sociale, insomma un progetto di sviluppo compatibile. In un parco nazionale la contrapposizione tra sviluppo e difesa dell’ambiente perde di senso. Nelle parole di uno dei maggiori esperti del settore: “L’istituzione di un parco naturale è un progetto locale. È una relazione che si stabilisce tra società locale e società nazionale sullo sfondo, appunto, di un progetto locale: una immagine dell’evoluzione dell’economia locale […] Gli obiettivi della conservazione e dello sviluppo locale saranno raggiunti soltanto se l’intero sistema di regolazione del territorio del parco sarà coerentemente orientato al loro raggiungimento”(4).
Ma questo è esattamente il contrario di quanto localmente si è fatto per decenni, e si continua a fare tuttora. Se una logica c’è stata nello sviluppo che dal dopoguerra ha interessato l’intera fascia costiera, essa è stata quella di ritenere che, in definitiva, tutto sia compatibile con tutto. La massima possibile incoerenza. Questa non è più accettabile.3. Il Parco Nazionale, certamente, pone dei vincoli. Ma può rappresentare per il nostro territorio una straordinaria opportunità, posto che la si sappia cogliere: vale a dire che si faccia presto, e che ci si creda per davvero. Altrimenti, se dovesse essere recepito per così dire a metà, potrebbe anche trasformarsi in un pericolo, aggravando la confusione e l’attuale paradossale convivenza degli opposti. Per questo la sua istituzione dovrebbe segnare un cambiamento di prospettiva nella percezione dei valori e delle esigenze di regolazione del nostro territorio, a cominciare dal ceto politico. Non sappiamo fino a che punto i partiti politici locali se ne rendano conto.
In ogni caso crediamo sia necessario che essi si pronunzino prima che si tengano i previsti incontri con la popolazione, così da giungere ad una pubblica discussione la più ampia e consapevole possibile.
E’ quanto chiediamo loro in considerazione del bene comune della città.Vasto, 5 Aprile 2008
Associazione civica “Porta Nuova” – Vasto
ARCI Provinciale – Chieti
Il cineocchio – Vasto
Lega Ambiente – Vasto
Libera Associazione Barbarica – Vasto
Società Operaia di Mutuo Soccorso – Vasto
Vastesi.com
WWF Provinciale – ChietiNote
(1) L’art. 8 della Legge 394/91 (Legge quadro sulle aree protette).
(2) Ad opera dell’art. 8, comma 3, Legge 23 marzo 2001, n. 93 “Disposizioni in campo ambientale“.
(3) Istituito dalla Legge Regionale 30 Marzo 2007, n° 5 “Disposizioni urgenti per la tutela e la valorizzazione della Costa Teatina”.
(4) Antonio Calafati, Conservazione e sviluppo locale nei parchi naturali: un’agenda di ricerca, Università degli Studi di Ancona – Dipartimento di Economia, Quaderni di Ricerca n. 173 – Settembre 2002.